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148 DAI PRIMORDI DEL SEC. XVIII FINO ALL'INDIPENDENZA b) Ce ara. - Nella zona sudorientale del Ceara, detta « Ca– riri » dagli antichi indios che l'abitarono, i cappuccini iniziarono il loro apostolato indiano intorno al 1730, costituendo nuclei redu– zionistici in luoghi chiamati più tardi Barba 1ba, Miss a o V e 1ha, Mi s s a o N o va , C rato , Mi 1a g r es e probabilmente anche B re j o do s Santo s 53 • Trattandosi di località situate al di qua della « serra » di Araripe con tribù affini a quelle « aldeate » nella missione di No s so Se n ho r Santo Cristo , tali nu– clei son forse da collegarsi, almeno inizialmente, alla catechesi per– nambucana di cui s'è parlato nel paragrafo precedente 51 ; comun– que, notizie sicure si hanno solo a proposito della più importante e celebre missione cappuccina sorta nella zona e cioè Mir a n da no s Cari r i s Novo s, dedicata a «Nossa Senhora da Penha» (lo stesso titolare dell'ospizio cappuccino di Recife) e a s. Fedele da Sigmaringen: da essa si sviluppò l'attuale città episcopale di Crato. Secondo il Repertorio a Fundaçéio, la missione indigena della zona venne ufficialmente assegnata ai cappuccini allorché le varie tribù « cariri » 55 erano tuttora « disperse e divise tra loro... finché., ottenutosi il terreno necessario, si formò la missione con la 'ridu– zione' dei Cariri Afus, dei quali molti erano tuttora pagani, ri– cevendo il battesimo nella vecchiaia». Il 18 dicembre 1737 vi fu destinato come superiore e missionario p. Carlo Maria da Ferrara, « il quale incominciò con grande zelo a catechizzare gli indios riu– nendo le disperse tribù e creando l'aldeamento, dove costruì la chiesa in pietra e calce nel 1742 » 56 • P. Carlo, missionario di eccezionali qualità che lavorò in Brasile per quasi 40 anni ( 1736-177 4), rimase direttore della ca- ram ( ?) os quais administravam os ditos brejos e tambem o Riacho do José onde tinham seus gados, e lhe nao consta a ele testemunha que houvesse outros possui– dores das ditas terras ». Arguivo Municipal de Enxu, liv. N. 11, ls. 53 Cf. H. PIRES, A paisagem espiritiial do Brasil, 139, dove l'autore accenna alle località. di B a r ba 1 ha, C rato, Mi s sa o Nova e Mi s sa o V e 1 ha , Mi 1 agre s è aggiunta da A. BEZERRA, Algumas origens do Ceara, 147. L'origine di B re j o s do s Santo s da un'antica catechesi cappuccina mi è assicurata dal cappuccino cearense p. Anastasio da Porteiras, nativo della località e affermante esser appunto tale la tradizione conservatasi localmente. 54 Ciò sarebbe provato anche dal continuo scambio di missionari avvenuto tra le due località. Cf. ACP, III/6, 36r-v, 37v. 55 Nel Repertorio a Fundaçfio, assai deteriorato, seguono nomi mal rilevabili; tuttavia dalla Informaçfio Geral da Capitania de Pernambiwo 1749 (p.,304) risulta che la « Aldeia do Miranda, sita nos Cariris Novos, destrito da Villa do Ico », dedi– cata a « Nossa Senhora da Penha » e amministrata da un cappuccino, « tem cinco naçoes de Tapuyos: Quichereu, Cariu, Cariuane, Calabassa e Icozinho ». 56 Cf. ACP, III/6, 37v. Secondo il Bezerra (Algumas origens, 264ss), p. Car– lo Maria nel 1743 avrebbe ottenuto dal capitfio-mor Domingos Alvares de Mattos un appezzamento di terra « nas cabeceiras do Miranda dos Cariris Novos ». L'atto notarile, ivi riportato, può esser seguito alla donazione di fatto, nel qual caso le due date si concilierebbero. Noteremo qui che il prefetto della missione, p. Carlo Giuseppe da La Spezia, trasferì più tardi in questo aldeamento l'antica immagine di « Nossa Senhora da Penha », risalente ai cappuccini francesi, collocando nella omo– nima chiesa di Recife una riproduzione in grande della statl,\a, fatta ordinare in Genova. Gf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 171.

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