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L'OPERA MISSIONARIA TRA GLI INDIOS 147 creati due nuclei indigeni, di cui il primo dedicato a Nossa Se n ho r a da Conce i ç a o, l'altro a No s so Se n ho r San– to Cristo. Nel secondo decennio del secolo XVIII un forte gruppo di indios E n x ù s o I c h u z 48 , abbandonato il fiume S. Francisco, si stabilirono sulla «serra» di Araripe, situata sul moderno confine tra gli Stati di Pernambuco e del Ceara, e si rivolsero a p. Apol– linare da Brescia perché li avesse a catechizzare nelle nuove sedi. Il missionario, intorno al 1720, si spostò sulla « serra » e, come scrive il Repertorio a Fundaçao, « fondò per i detti indios con molta fatica una riduzione in quelle foreste vergini » ; costruì da prima una cappella, una casa e altre opere necessarie e, forse in località vicina, aggiunse in seguito una chiesa dedicata « ao Senhor Cristo » che, sfortunatamente, tra il 1728 e il 1729, fu distrutta dal fuoco 49 • In aiuto· del missionario fondatore accorsero successivamente i pp. Angelo da Chiavari (1728) e Giacinto Francesco da Genova (1734); quest'ultimo, successo a p. Apollìnare nella direzione della catechesi nel 1737, trasformò la cappella provvisoria in una nuova chiesa che per la seconda volta fu distrutta dal fuoco nell'ottobre del 1740. Dal 1741' al 1749 l'amministrazione della catechesi fu tenuta da p. Prospero da Milano che - soggiunge il Repertorio a Fundaçao - « lavorò con fervore nella catechizzazione degli indios, servendosi di una piccola tavola per dire messa: costruì una nuova residenza e, preparati tegole, mattoni e altro materiale, diede avvio alla rico– struzione della chiesa » 50 • Ma la catechesi nel 1749 era ceduta al vescovo diocesano che vi collocava un sacerdote dell' « habito de S. Pedro » 51 • Da essa, in processo di tempo, si sviluppò la moderna cittadina di Enxù o Exù 52 • 48 S,i tratta di sottotribù cariri. lnf01·maçiio Geml da Capitania de Pernam– buco 17J,.9, 303. 49 Cf. ACP, III/6, 36r. 50 P. Prospero da Milano, giunto in Brasile nel 1734, si occupò a lungo di indios, come nelle catechesi di Enxu, Miranda, Curema o Pianc6 e Apodi, mostran– ·dosi religioso di grande virtù e assai zelante. Nel 1761 egli viveva ancora, dopo essersi ritirato dalle catechesi, nell'ospizio della Penha. Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuch-inhos, 369. Vari accenni alla sua attività si trovano nel Repertorio a Funda– çiio; ACP, III/6, 10r, 35r, 37r-v. 51 Cf. ACP, III/6, 36r-v, dove, a proposito della consegna, il cronista scrive: « Entregou-se a aldeia com muitas cousas, aviamentos da Igreja, e Gasa, come consta do Inventario que se deixou ao Rdo. Pre. Machado Sacerd.c do Habito de S. Pedro, e de mais recebeo o ditta Padre 10.200 e tanto Mii Reis, que trouxe hum Ermitao que vinha das Minas p. a Fabrica da Igreja da d.a Missao ». 52 Un atto notarile del 16 agosto 1885, stipulato in seguito a contestazioni sul– le proprietà spettanti alla chiesa di « Senhor Santo Christo », offre indirettamente alcuni dati sull'efficienza di questa missione indigena. Ecco il passo relativo: « Ran– gel-Costa Agra... disse que sabia, pela razao de morar nesta Freguesia ha mais de trinta anos, que as terras mencionadas ( ?) à Igreja do Senhor Santo Christo, na Missao antiga de Exu, sempre foram administradas pelos reverendos Missionarios daquela dita Missao, corno fossero Frei Prospero de Milao e os mais que lhe rende-

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