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L'APOSTOLATO TRA I FEDELI 135 re di Portogallo (1729) si leggono questi accenni sull'apostolato svolto dai missionari: « Sono due religiosi di vita non solo esemplare, ma santa, come apertamente si proclama di un d'essi [p. Girolamo da Montereale] che, da S. Paulo, si è ora spostato predicando missioni lungo la costa di Paranagua e della Laguna: infatti di laggiù stanno conti– nuamente arrivando notizie di cose strabilianti che vi succedono, anche dopo che il missionario si è gfa ritirato... Da queste parti è forse ancor più venerata la virtù del suo compagno, p. Antonio da Perugia... Io stesso diedi loro licenza di recarsi in Minas Ge– rais, come a suo tempo avvisai Vostra Maestà per mezzo della segre– teria di Stato, ed essi vi andarono per compiere la loro missione, precedendo il vescovo in sacra visita. Quest'ultimo me li aveva per– sonalmente richiesti per a:ver meno da castigare al suo arrivo: e infatti non si può dire il numero di conversioni ottenute, la riforma di vita determinata, le occasioni di peccato sbandite 84 • Come figli della loro religione, furono sempre ardenti zelatori del servizio di Dio e di Vostra Maestà » 85 • P. Girolamo ripartì per una seconda vasta battuta apostpli– ca nel 1732 spostandosi successivamente in Minas Gerais, dove s'interessò del celebre « Raccoglimento di Macaubas », una delle fondazioni religiose femminili più antiche della capitaneria 86 , in Goias, Mato Grosso e S. Paulo: l'escursione, con oltre 200 mis– sioni predicate, durò questa volta 5 anni e il missionario nell'ul– timo biennio fu aiutato da p. Gianfrancesco da Gubbio, che nel frattempo era giunto dall'Italia 87 • Anche qui il cronista nota che due missionari lavorarono insieme (Goias e S. Paulo) &1 E' necessario sottolineare questa andata dei due m1ss10nari m Minas Ge– rais, regione che, per la presenza dell'oro, diamanti e altri metalli preziosi, era severamente controllata dal governo portoghese e preclusa ai religiosi, eccetto i francescani. Non è quindi esatto quanto afferma Frei Apollinario nel Claustro F'ran– ciscano (riportato da B. RèiWER, A Ordem franciscana no Brasil, 126) e cioè che, attesa la particolare situazione di Minas Gerais per l'immigrazione di numerosi por– toghesi, nessuna comunità religiosa, eccetto i francescani, non volle mai recarsi in tale regione a predicar missioni; la verità è che ciò era proibito dal governo e che i francescani avevano adito ad essa per raccogliere elemosine per Terra Santa. Cf. H. PmES, A paisagem espiritual do Brasil, 50. La proibizione cadde però tosto per i cappuccini poiché, a cominciare dal 1726 (anno in cui per ordine del gover– natore di Rio vi andarono i pp. Antonio da Perugia e Girolamo da Montereale), Mi– nas Gerais entrò nel raggio della loro azione. 85 Si veda a p. 473. 80 Il monastero fu inaugurato nel 1716 e le religiose adottarono l'abito delle francescane concezioniste; p. Girolamo diede loro nel 1733 una regola di vita. Cf. H. PIRES, A paisagem espiritual do Brasil, 51; B. RèiWER, A Ordem franciscana no Brasil, 127. 87 Questo missionario lavorò nella prefettura di Rio 47 anni (1734-1781), es– sendo morto, nella stessa città, il 1 ° marzo 1781, in concetto di santità. Scrive l'au– tore della Compendiosa noticia di lui: « No dia primeiro de Março [1781] pelas qua– tro horas de tarde se achou morto neste coro de joelho o P. Frei Joao Francisco de Gubbio, Missionario de grande fama e virtude e santidade. Religioso devotissimo de N. Senhora do Tef'ço, muito empenhado em promover o seu culto, esteve nesta Missao quarenta sette annos, cheio de trabalhos apostolicos morreu em conceito de Santo de idade de oitenta annos e 27 dias ». FRANCESCO ZAVERIO, I cappuccini ge– novesi IV, 94. Si veda di lui il profilo tracciato da FRANCESCO DA VICENZA, I missio– nari cappuccini della provincia serafica, 341ss.
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