BCCCAP00000000000000000000920

L'APOSTOLATO TRA I l<'ElDELI 129 rendo la costa, arida e deserta, dopo 8 giorni di « doloroso viag– gio perché non si ritrovava acqua da bere per la grande siccità», giunse a Varacati (Aracati?), rigenerata spiritualmente con una grande missione; con altri 5 giorni di viaggio fu a Rossa (Rus– sas ?), dove tenne pure missione; indi si spostò in Buonaboiju ( ?), dove trovò gente accorsa perfino da Quixeramobim per udire il missionario. Seguirono le missioni di S. J oao, un aldeamento im– precisato assistito da un carmelitano, di Vassu, luogo civile, di Vacari. Da quest'ultima località, in 9 giorni di viaggio « sempre tra monti alpestri, disabitati, tra pietre, boschi e dirupi, senza sollievo corporale» e tra grande penuria d'acqua, entrò nella ca– pitaneria di Rio Grande do Norte e tenne missione in Mi pi b u, riduzione indiana assistita da un confratello; si spostò quindi nel- 1' Aldea del Cariri, altra riduzione cappuccina, amministrata dal– lo stesso prefetto della missione, p. Antonio Maria da Modena: qui, pur predicando, si concesse un breve riposo. Riprese in seguito il suo cammino predicando missioni, fra l'altro, in Poixa, in Paraiba 59 , dove fu accolto con grandi dimo– strazioni di stima dal governatore della capitaneria, dal vescovo e dalla popolazione e dove la missione fu coronata da esito triòn– fale, in Goaiana, Caricé e lguarassu: in quest'ultima località pre– dieò all'aperto, (come, del resto, in altri luoghi) « in una gran piazza tutta piena dalla cima al fondo». Infine tenne un'ultima missione sull'isoletta .di Itamaraca, davanti a Recife, poi rientrò all'ospizio. In altra lettera, che risale all'aprile del 1749, diceva al fra– tello di aver predicato nella città di Recife, ad istanza del gover– natore, la terza missione consecutiva: « Non mi costò poco, per– ché le forze non sono più quelle di trent'anni addietro; pure la divina Provvidenza si degnò di aiutarmi con la sua divina grazia, e vi fu concorso di popolo sterminato, dove si computavano più di ventimila persone » 00 • Nella stessa lettera soggiungeva che, alla fine, con la partenza del governatore destinato a sopraintendere alle miniere d'oro e di diamanti («egli voleva condurmi seco, del che mi sono scusato»), restava libero dall'incarico di suo confes– sore, cosa che gli aveva impedito di attendere su larga scala al ministero ambulante: così, « col favor del Signore, farò quello che non ho potuto far nel passato». P. Carlo Giuseppe morì a Pernambuco l' 11 marzo 1752, dopo aver continuato il ministero della predicazione sino al giorno 4. dello stesso mese. In quest'ultima data, già febbricitante, volle comparire sul pulpito per tenere la solita predica quaresimale nonostante le amorevoli rimostranze di amici che, in tali condi- 59 Il testo italiano stampato porta Para Gija, ma si tratta di uno sbaglio di lettura del termine Parahyba, come si scriveva, prima della riforma ortografica, l'at– tuale nome di Paraiba. GO Cf. FRANCESCO ZAVERIO, I cappuccini genovesi I, 138. 9. - Attività, missionaria.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz