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124 DAI PRIMORDI DEL SEC. XVIII FINO ALL'INDIPENDENZA da parte di vari studiosi. Il Vieira Fazenda, ad esempio, nel 1903 scriveva: « E' di giustizia ricordare che fu un cappuccino italiano colui che per primo, nei s e r t 5 e s di Bahia, patrocinò la causa di emancipazione degli schiavi. Come vero apostolo soffrì persecu– zioni e esilio, perché nel 1794 era ancora troppo prematuro mirare a quella vittoria che si sarebbe ottenuta solo il 13 maggio 1888 » 36 • E l'Escragnolle Doria, dopo aver accennato a quanti; in mezzo ad opposizioni e difficoltà, nella storia dell'abolizione soffrirono e combatterono, sia pure isolatamente, per il trionfo della grande causa, soggiunge: « A questi soldati isolati aggiungiamo un religioso, il cappuc– cino italiano p. Giusepp·e da Bologna, che ha ben il diritto di figurar tra gli abolizionisti » 37 • e) Arcangelo da Ancona. - Ad altra sfera d'attività appartiene invece il lungo apostolato di p. Arcangelo da Ancona (1797-1849) che si estende anche al periodo successivo. Giunto a Bahia nel 1797, egli era destinato alla missione di S. Tomé in Africa 38 , ma fu trattenuto nella prefettura bahiana, forse dietro intervento dell'arcivescovo, per la sua dottrina e il suo sapere che dovevano tornar assai utili r:.egli ambienti ecclesiastici della città. E infatti il Silva Lisboa, suo contemporaneo, scrive di lui che « uomo più erudito ancora non ha visto il Brasile. Gli arcivescovi si sono avvalsi e si avvalgono tuttora del suo consiglio e lo incaricano dell'esame per chi è destinato al sacerdozio. Sa con perfezione la lingua e ha riputazione di oratore eloquentissimo, di consumato teo– logo e canonista » 39 • P. Arcangelo fu anche predicatore popolare che non mancò, durante i 53 anni trascorsi a Bahia, di recarsi in città e borgate per annunziare la parola divina, soprattutto attuando il tradi– zionale criterio delle missioni popolari ; la forza e dolcezza del suo dire erano tali che gli uditori si staccavano da lui con nostalgia, augurandosi che egli tornasse presto. P. Gregorio da S. Marino, in un breve profilo, così fissa per grandi linee la sua attività: « Teologo profondo, prese parte a tutte le dispute teologiche 36 Cf. J. VIEIRA FAZENDA, Antigualhas e Memo,·ias do Rio de Janeiro, in Rev. lnst.Hist.Geogr.Brasil. 86(140), Rio 1919: citato da FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchi– nhos, 166. 37 Revista da Semana, Rio de Janeiro, 18 maggio 1929. Il p. Godefroy de Paris fa di p. Giuseppe il primo abolizionista dell'America del sud: « Il nous est pourtant permis de signaler que le premier abolitioniste sud-américain fut un Capucin italien, missionnaire au Brésil, le P. J oseph de Barbarolo, qui, depuis 1779 jusqu'à 1794, travailla à l'émancipation progressive des esclaves; ce qui lui attira de terribles persécutions ». Cf. PACIFIQUE DE PROVINS, O.F.M.Cap., Le voya_qe de Perse et brève relation du voyage des iles de l'Amérìque, Assisi 1939, p. 28*, nota, con relativa bi– bliografia. 38 Gf. Anal.O.F.M.Cap. 22(1906) 90. 39 Citato da [B. PEREIRA]. Os -:-eligiosos capuchinhos da Bahia, 33.

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