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120 DAI PRIMORDI DEL SEC. XVIII FINO ALL'INDIPENDENZA al visitatore diocesano. Furono due anni di continua e intensa predicazione che rigenerarono salutarmente una trentina di par– rocchie21; ma non si trattò che di un primo saggio dell'attività apostolica dispiegata negli oltre 46 anni di vita missionaria 2 2, trascorsa interamente nell'annunziare la divina parola e nel co– struire o rifar chiese, cappelle, cimiteri e altre opere di pubblica utilità, suscitando un'incontenibile onda di entusiasmo religioso tra le popolazioni « sertanejas » dell'interno e della costa. I suoi tours apostolici duravano interi anni con enorme di– spendio di forze, ma ottenendo straordinari quozienti ·di confes– sioni e comunioni e realizzando opere molteplici. In quello iniziato nel 1785 predicò missioni successivamente in Villa de Abrantes, Maçarandopio, Carmo, Aguazeda, Japaratuba, Pacatuba, Colegio, S. Pedro, Pao de Assucar, Curral dos Bois, Rodellas, Massaraca, Saco dos Morcegos, Canabrava, Natuba, Saude, Jeru, e altre cit– tadine e villaggi «sertanejos» situati nel nord di Bahia. Sposta– tosi poi nel sud della regione, il missionario tenne missioni a Una, Santarem, Barcellos, Olivença, Almada e « in altre piccole borgate che non avevano sacerdote e non erano neppure parrocchie o co– muni, ma frazioni » assai disperse 23 • In questo ed altri cicli di missioni ricostruì varie chiese come in Villa do Lacerto, Itabaiana, Urubu de Baixo e Rodelas, distrutta, quest'ultima, da due ful– mini24. Tra le realizzazioni più notevoli dell'infaticabile missionario merita, di esser ricorda,ta, la, tmsformazione della, selva,ggia, serra di Piquaraça in un gigantesco «calvario» con 25 cappelle costruite sui fianchi, dedicate ai misteri dolorosi, e i simboli della Passione sulla cima; la località, come nota Euclydes da Cunha, prese poi il nome di Monte Santo e divenne meta di «legioni di pellegrini» che, in interminabili processioni, s'arrampicavano lungo le balzé selvagge pregando e cantando, « trasfigurati dall'amore a Cristo appassionato». Le scene della Passione erano dominate dall'alto da 21 Cf. GREGORIO DE S. MARINO, Os capuchinhos na Bahia, in Anais IV, 529. 22 Fidelis de Primerio (Capiwhinhos, 374), Gregorio de S. Marino (Os capu– chinhos na Bahfa, in Anais IV, 554, 569) e il Libro Mastro (ACB, Fonti mss. 1/I, 10) fissano come anno della morte il 1820; ma ciò non può essere perché da una lettera del prefetto apostolico di Bahia, p. Ambrogio da Roccacontrada, in data 25 gennaio 1825, risulta che il missionario è tuttora vivo ed anzi in piena attività nell'interno di Bahia (Monte Alegre). Cf. ACB, Fonti ·mss. 1/I, 15; APN, Memorias II, 104-115. 23 Si veda la lettera di p. Apollonio al Silva Lisboa in data 20 dicembre 1804, in App. II, doc. 34, 476ss. Questa lettera, come pure l'altra riportata da] Silva Lisboa (Annaes do Rio de Janeiro VI, 193-206) e di data posteriore, contengono giudizi sulle condizioni religiose, la catechesi indiana e, in generale, la situazione del– le popolazioni « sertanege » di Bahia che meritano l'attenzione da parte dello sto– rico: oltre alla lunga esperienza, documentata dai numerosi dati personali, esse ri– velano in p. Apollonia grande spirito di osservazione e larga conoscenza dell'am– biente bahiano. 24 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capiwhinhos, 156; GREGORIO DE S. MARINO, Os ca– puchinhos na Bah·ia, in Anais IV, 568s.

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