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110 DAI PRIMORDI DEL SEC. XVIII FINO ALL'INDIPENDENZA si recarono dal governatore Aires de Saldanha per congedarsi e ringraziarlo delle cortesie loro usate; se non che il governatore, buon cristiano e devoto di s. Francesco, s'opponeva alla loro par– tenza assicurandoli che avrebbe loro personalmente ottenuta la facoltà di predicare dal vicario capitolare, mentre s'impegnava a scrivere « a Sua Maestà il Re di Portogallo domandando il suo beneplacito e la grazia di ottenere dalla Congregazione di Pro– paganda, che i Missionari Cappuccini italiani restassero defini– tivamente in Rio de Janeiro » 51 • Così i due religiosi furono da prima a domandar ospitalità ai francescani del convento di san– t'Antonio, poi stabilirono la loro dimora nell'antico ospizio della Concezione, rimasto disabitato per la morte del vescovo diocesano. Frattanto si diedero a predicare nella chiesa della Candelaria ottenendo frutti e consensi soprattutto con la devozione del Ro– sario che propagarono in v11rie chiese erigendo altari e confrater– nite, come nella chiesa di S . J osé do s Carpi n te i r o s. Mu– nitosi delle debite facoltà concesse dal generale dei domenicani 52 , p. Girolamo diede alla confraternita di « s. Giuseppe dei fale– gnami » grande impulso organizzando processioni, stabilendo e adornando l'altare con le offerte dei fedeli, infine destinandovi un cappellano perché vi celebrasse quotidianamente e compisse le altre cerimonie, soprattutto la recita del rosario 53 • Tutto ciò rese il governatore anche più affezionato ai religio– si ottenendo loro dalla corte e da Roma il permesso di restare definitivamente in Rio. Le due autorizzazioni giunsero nel 1723: Lisbona volle prima avere informazioni sulla condotta dei mis– sionari, poi diede il suo assenso 51 ; Propaganda Fide stabilì come condizione che dovessero dipendere gerarchicamente dal superiore dell'ospizio di Bahia, rivestito sin dal 1712 della dignità di pre– fetto55. Si giunse così al 1725, anno in cui cessò la sede vacante di Rio, avendo assunto il governo della diocesi il francescano D. Antonio de Guadalupe (2 agosto). Poiché il nuovo vescovo, come il suo predecessore, prese dimora nell'ospizio della Concezione, i missio– nari dovettero sloggiare e furono nuovamente alla ricerca di un asilo che trovarono, ora, presso una chiesetta fatta costruire da Francisco Seixas de Fonseca e dov'era allogato il cosiddetto Hos– P i ci o do s Pardo s ; qui essi rimasero per 4 anni continuando il loro solito ministero; ma nel 1729 l'ospizio era ceduto dai pro– prietari a una confraternita, e i religiosi presero di nuovo a ramingare, bersagliati ora anche dall'opposizione dei francescani che eràno contrari alla loro permanenza in città 56 • 51 Cf. GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, op. cit., 21s. 52 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Cepuchinhos, 203. 53 Compendiosa noticia, in FRANCESCO ZAVERIO, I cappuccini genovesi IV, 67. 54 Si veda in APN, Cartas Ré:;ias XXII, 29r. 71r; Publicaçoes do Arquivo Na- cional I, 326. 328. 55 Compendiosa noticia, in FRANCESCO ZAVERIO, I cappuccini genovesi IV, 68. 56 Si veda in A.pp. II, doc. 30, 472s.
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