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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 99 4. - R i e on o s ci m e n ti II Repertorio a Fundaçao scrive che i missionari, ritiratisi nell'ospizio dei cappuccini francesi in Lisbona, agevolmente di– mostrarono alla corte la correttezza del loro modo di agire tanto che il re stesso avrebbe loro ordinato di ritornare in Brasile 201 • Ciò è interessante perché, mentre ribadisce il motivo politico del– l'esilio, indirettamente prova la stima che godevano i religiosi. Del resto « il prestigio della barba», come scrive con una punta di facezia p. Giacinto da Palazzolo 252 , aveva già determi– nato, fra gli altri, un memorabile intervento della corte con uno di quegli espedienti che farebbero sorridere se, indirettamente, non testimoniassero l'alto concetto in cui era tenuta l'opera dei missionari francesi. Quando il re di Portogallo ordinò al gover– natore di Rio, Antonio Paes Sande, di sostituire i cappuccini bre– toni nelle diverse catechesi con altri religiosi, il governatore ri– spose che ciò non era attuabile in quanto i missionari si erano ac– caparrati tale stima e si comportavano con tale zelo che gli indios si sarebbero allarmati. Fu allora che Lisbona, insistendo nel suo punto di vista, indicò come successori i ca p u c ho s (francesca– ni) portoghesi e, poiché questi ultimi non portavano la barba, suggeriva salomonicamente: « Sarà conveniente che mandiate nelle dette aldee padri ca - p u c h o s tra quelli che godono maggior considerazione, i quali, lasciandosi crescere la barba, appaiano essere dello stesso Ordine dei francesi » 253 • In altra Carta régia successiva il re, dopo aver ricevuto par– ticolareggiate informazioni dallo stesso governatore, ammetteva espressamente: « La condotta dei detti padri francesi è molto conforme al loro abito e religione che professano » 254 , Il richiamo dei religiosi bretoni, certamente voluto e 9rdi– nato dalla corte, provocò pure dalle autorità responsabili del Bra– sile significativi attestati circa la loro condotta e il loro zelo; così la Camera di Bahia, in data 13 ottobre 1702, scriveva fra l'altro al re: « Con questa flotta partono per il Regno i Reverendi Padri Cappuccini Francesi che si occupavano in alcune missioni di questa capitaneria e risiedevano nell'ospizio fondato, per ordine di Vostra segno della sua gratitudine pei molti anni che travagliarono in benefizio spirituale e temporale di questa Prov.a » ACE, Fonti mss., 1/I, 7. 251 Cf. ACP, III, 6, 4v. Il mancato ritorno è spiegato dal cronista in questi termini: « Porem, assim corno 11ao dependiao da Sagrada Congregaçao de Propagan– da Fide, mas sim do Provincia! da Provincia de Borgonha, este nao consentio que voltassem, mas sim os demorou no d. Convento da Esperança em Lisboa ». 252 Capuchinhos franceses, 49ss. 253 Si veda il doc. 20, in App. II, 466. 254 Cf. APN, Cartas Régias VIII, 20: in data 19 gennaio 1696,
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