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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 97 diritto di patronato 237 ; con ciò lo scarso personale che lavorava nelle ormai languenti missioni brasiliane, poté ricevere qualche rinforzo. 3. - L' esodo de i rn issi on a, r i Assopita la questione del giuramento, ecco profilarsi l'even– tualità di una guerra tra Francia e Portogallo. Quest'ultimo, staccandosi dalla Francia, si era orientato verso l'Olanda e l'In– ghilterra che con le loro potenti flotte dominavano i mari. Sfor– tunatamente negli ultimi anni del secolo XVII l'antagonismo tra le due nazioni latine andò acuendosi specialmente a motivo del Maranhao, reclamato dai francesi 238 • Nell'imminenza di un'aperta rottura la situazione dei missionari bretoni si fece sempre più precaria e alla fine giunse ineluttabilmente al suo epilogo. Suc– cessive disposizioni della corte di Lisbona ordinarono l'attento controllo della loro attività 239 , il loro allontanamento dalle riduzioni indiane situate sulla costa o in prossimità dei porti2 40 , il forza– to rimpatrio di alcuni2H e, finalmente, l'esilio per tutti. Rocco da Cesinale 242 , lo Jann 2 ' 13 e altri 211 affermano che ciò avvenne nel 1699: ma si tratta d'inesattezza che oggi è dato poter correggere alla luce di nuova documentazione. Mentre le catechesi indiane furono tolte direttamente, se pure gradualmente, ai mis– sionari e affidate ad altri religiosi ovvero al clero secolare 21 5, per gli ospizi (che sorgevano nelle città e potevano meglio controllarsi) si seguì altra tattica, e cioè quella di ridurre progressivamente il personale sino alla loro naturale estinzione; ovviamente, dopo l'esodo dei missionari, anche le chiese degli ospizi furono date ad altre congregazioni religiose ovvero a sacerdoti secolari porto– ghesi 246. Nell'ospizio di Rio de Janeiro rimase sino al 1701 p. Matteo di Nostra Signora della Concezione, il venerando missionario al quale abbiamo già accennato, stimato e venerato nella città per il 237 Si vedano le sensate riflessioni di p. Rocco da Cesinale intorno al P a - d r o a d o e a questa particolare questione: Storia III, 306ss. 238 Cf. A. JANN, Candidus Sierro, 105. 23 0 Cf. APN, Cartas Régias VII, 57r. 240 lb. VII, 144. 241 Ib. VII, 51. 242 Storia III, 709. 243 Candidus Sierro, 105. 244 Cf. AG'B, Fonti mss., 1 (Libro Mastro) I, 7. 245 E' difficile avere dati sicuri e completi sia intorno al tempo in cui ciò ac– cadde, come alla qualità dei religiosi che raccolsero l'eredità reduzionistica indiana dei cappuccini :f'rancesi; comunque da varie :fonti vengono indicati come successori: sul Par a i ba do Su 1 i francescani, sul fiume Cara ve 1a s (Bahia) i ge– suiti, sul S . Fra n ci s c o i carmelitani, sul Par a i b a do Nor te i fran– cescani; varie catechesi sembra fossero affidate anche ai cosiddetti « Padres do habito de S. Pedro ». Occorre però notare che buona parte di esse, successivamente, furono riprese dai cappuccini italiani. 246 Si veda ciò che scriveva il nunzio apostolico di Lisbona al card. Paolucci in data 23 dicembre 1701: AV, Nunz. Portogallo, vol. 58, 738. 7. - Attività missionaria.
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