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92 DALLE ORIGINI AI PRIMI DEL SETTECENTO da privati, i missionari si viderò obbligati a ricorrere a Lisbona per ottenere una sovvenzione particolare. La corte concesse loro un contributo speciale di 80 milreis e la risposta è importante perché getta luce sul crescendo continuo della catechesi, ancorata all'aldea madre di S. Antonio; dice essa riferendosi a quest'ultima: « L'aldea conta oggi 500 anime, quasi tutte battezzate; ma i missionari sperano di ridurre alla fede tutti i pagani di quelle rive fluviali che si perdono nel 'sertao'. Infatti, da un anno a questa parte, gli indios continuano ad arrivare all'aldea dove risiedono i religiosi... talché sarà necessario costituire altri aldeamenti, come si è già incominciato a fare per i selvaggi tuttora pagani, spen– dendosi la somma di 50 milreis, offerti da due devoti » 213 • Vengono così ad affiorare altri nomi di riduzioni, come quello di Mogi sulla strada di Minas Gerais; di S a o Mi g u e 1 nella parrocchia omonima 214 ; di Campo Novo che, al dire di p. Giu– seppe da Castrogiovanni, « una volta fu bell'aldea, oggi piccola»; di S a o P e d r o d o R i o G r a n d e sorta pure nella zona e da non confondersi con la « città di Rio Grande do Sul » 215 • Il movi– mento espansionistico della catechesi durò vari anni perché altri nomi si presentano all'attenzione dello storico, anche se è difficile sceverarne il valore; così il cronista di « Sao Fidelis » parla di un' A 1de i a V e 1ha situata « à beira deste rio (Paraiba), para a banda do sul, pouco mais de urna legua para a cima da vila de S. Salvador » 216 , mentre altri autori indicano il 1687 come anno di fondazione della cosidetta A 1de a di Guaita ca z es 217 • Intorno a tale data i missionari incontrarono difficoltà da parte del parroco di Campos, Francisco Gomes da Sardinha, che giunse a spedire un gruppo di 30 uomini armati con indios di altre tribù « para - come si esprime la Carta régia - destruirem 213 Cf. APN, col. 60, Inde,r alfabétioo das Leys, 10, 246v-247r (Provisao in data 28 nov. 1681). Si veda anche :n Annaes da Bibliotheca Na<Jional XXXIX, Rio de Janeiro 1917, n. 1433; e in Rev.Inst.Hist.Geogr.Brasil. 21(1858) 136. App. II, doc. 17, 463. 214 Cf. Rocco DA CESINALE, Storia III, 704s; FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchi~ nhos, 70. 215 Cf. GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, Notizie storiche, 8. 216 Memorias de Sao Fidelis, in Anais (A.nnaes) Franciscanos 22(1935) 156. Si noti che il cronista distingue nettamente quest'aldea da quella di Santo Antonio dos Guarulhos, situata « à beira do Rio (Paraiba) pela banda norte ». 217 Cf. Rocco DA CESINALE, Storia III, 705; GIUSEPPE DA CASTROGIOVANNI, Noti– zie storiche, 8. Fidelis de Primerio s~rive che qui Rocco da Cesinale e gli autori che lo seguirono, equivocarono perché l' A 1 de a de i Guaita ca z es, come pu– re quella di Campo Novo, non sarebbero altro che l'aldea di Santo A n - t 6 n i o do s G u a r u 1 ho s ; tuttavia si può obbiettare che l' aldeamento di sant'Antonio era già conosciuto ufficialmente sin dal 1672, mentre si parla di fon– dazione effettuata nel 1687. La stessa ragione vale press'a poco per Ca m p e,. Novo. Del resto il documento citato, relativo alla sovvenzione di 80 milreis da parte della corte, fa chiaramente capire che, continuando gli indios a scendere al piano attratti dai missionari, si rendeva necessario « costituire altre aldee », mentre una Carta régia del 13 novembre :690 manifesta la grande soddisfazione del so– vrano nell'apprendere che i missionari lavorano con grande zelo e che « no sitio dos Guitacazes distante outenta legoas da dita Cidade, assistem mais dous Religiosos e hum leigo com o mesmo zello e trabalho ». Cf. APN, Gartas Régias V, 241r.

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