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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 91 città di Campos, e che i suoi fondatori vanno ricercati tra i cappuc– cini francesi stabilitisi a Rio de Janèiro fin dal 1650. I G u a r u s, detti anche Go i tac a z es, tribù indomite e nemiche dei portoghesi, erano stanziati sul territorio delimitato dai fiumi Macaé e Itabaopana e costruivano le loro aldee al piano, issando preferibilmente le loro capanne su pali piantati nell'acqua: di qui venne a tutta la zona il nome di« Campos dos Goitacazes » 208 • Vari storici scrivono che gl'inizi di questa catechesi cappuccina non furono senza difficoltà, ma altrettanto sicuro si profilò il risultato, una volta spianata la strada. Augusto de Carvalho 209 nota che i missionari, alla ricerca di indios vaganti sulla riva sinistra del Paraiba, s'imbatterono in gruppi di Goitacazes e con la dolcezza del tratto e altri mezzi di persuasione riuscirono a miti– garne i feroci costumi piegandoli alla convivenza con i porto– ghesi, dei quali erano acerrimi nemici. Il De Souza e Silva sog– giunge a sua volta che, « pieni di ardore evangelico, approdarono alle nostre spiagge due cappuccini francesi e tosto s'inoltrarono per le dense foreste dei « Campos dos Goitacazes » con il santo intuito di attirare gl' india– ni alla fede; circondati da tutti i lati da pericoli e in mezzo a privazioni, raddoppiarono lo zelo..., superando gli ostacoli che si opponevano allo loro santa missione. E poi si spinsero sino alle aldee degli indios e con le loro maniere affabili si conquistarono la loro stima e amicizia spianando la strada alla loro civilizza– zione » 210 • Nuovo impulso la catechesi della zona ricevette nel 1672, quando vi giunsero i pp. Giacomo di Bretagna e Paolo da St.-Malo che dovevano esplicare tra i G u a r u_l ho s un'attività venten– nale211. In precedenza il raggio d'azione si era probabilmente limitato alla regione pianeggiante e forse alle terre di un devoto signore portoghese, di nome Manoel Rodriguez, che aiutò larga– mente i missionari 212 ; ma i nuovi arrivati risalirono coraggiosa– mente il Muriaé e altri affluenti del Paraiba accostando altre tribù di G u a r u I ho s e inducendole a scendere al piano, raf– forzando in tal modo l'aldeamento di sant'Antonio. L'ampliarsi del– la riduzione fu tale che, nel 1680-81, non bastando più i mezzi offerti ws Cf. B. ROWER, 0s franciscanos nos Ca1npos dos Goitacazes, Petropolis 1934, 4. La bibliografia su questi indios, con notevole discordanza di opinioni, è abbondan– te: si veda J. N. DE· SouzA SILVA, Memoria historica e documentada, in Rev. do Inst. Hist Geogr. Brasa. 17(1954) 121ss; JACINTO DE PALAZZOLO, Capuchinhos franceses, 25ss, con relativa bibliografia. · ' 209 Apontamentos para a historia da Capitania de Sao Thomé, 320. 210 Memoria historic,i e documentada, loc. cit., 223s. 211 Questi due missionari da vari storici furono ritenuti italiani: J,N. DE SouzA SILVA, Memoria historica e documentada, loc. cit., 224; Rocco DA CESINALE,, Storia III, 705; A. JANN, Candidus Sierra, 106. Ma oggi è dimostrato che essi fu– rono francesi. Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 67ss; JACINTO DE PALAZZOLO, Ca,puehinhos fr11,nceses, 45ss. 212 Si veda ciò che scrive lo storico agostiniano Frei AGOSTINHO DE S. MARIA, Santuario Maria.no e Historia das Imagens Milagrosas de Nossa Senhora, X: in JACINTO DE PALAZZOLO, Capuehinhos franceses, 41.

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