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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 87 mentre ritornava in Europa 187 ; p. Bonaventura da Béchérel, at– tivo catechista degli Aramurus, e p. Giuseppe da Ploermel, fra– tello del ministro provinciale di Bretagna (p. Clemente da Ploer– mel) e amministratore dell'aldea di Pochim 188 • Grande continuatore dell'opera di p. Martino da Nantes sul fiume S. Francisco fu il suo compatriota p. Bernardo da Nantes che lavorò, com'egli scrive, 23 anni tra i Cariri (1681-1703?) e, dopo l'espulsione dei missionari francesi dal Brasile, trascorse vari anni nell'ospizio di Lisbona pubblicando nel 1709 un Kate– cismo indico da lingua Kariri, offerto « ao muy alto e muy pode– rozo rey de Portugal, dom Joao V»; quest'opera, frutto dell'espe– rienza diretta del missionario e oggi rarissima, contiene pure due cantici spirituali in lingua « cariri » con a fronte il testo por– toghese e cioè: Cantico espiritual sobre o mysterio de Encar– naçao do Verbo Divino, dovuto a p. Martino da Nantes, e Cantico espiritual a S. Francisco Orago dd Jgreja Matriz dos lndios de Wracapa, forse dello stesso p. Martino 180 • Mediante l'apporto di questi ed altri missionari le catechesi indiane cappuccine del fiume S. Francisco aumentarono di altre 5 e cioè: Sa o F e 1ix, Paca tuba, V a r g e m e due altre sorte rispettivamente tra gli indios Pro ca s e A x ara, attin– gendo globalmente il numero di 12, anche se non tutte stabi1i 100 • · La notevole espansione del lavoro catechetico saofranciscano acquista maggior risalto per il grado di formazione attinto dalle singole missioni indiane nel loro sviluppo interiore. Se vogliamo credere a p. Martino da Nantes, nel 1685 due gesuiti, tra i quali figurava il celebre missionario catechista p. J oao Barros 10 1, si mos- 187 P. Martino dice che egli morì « à l'hauteur des Isles, retournant du Bré– sil à cause de ses infirmités continuelles depuis quelques années ». Relation succinte, 1. Egli sarebbe entrato nell'Ordine cappuccino nel 1656. FIDELIS DE PRIMERIO, Ca– puchinhos, 365. 188 Cf. MARTIN DE NANTES, Relation siwcinte, 192. Secondo Fidelis de Primerio (Capuchinhos, 365) p. Bonaventura da Béchérel non sarebbe che il p. Bonaventura da Nantes, di cui s'è detto alla nota 181. 189 Essi occupano le pagine 152-163. P. Bernardo, nel Prologo, a giustifica– zione del nuovo catechismo « cariri » che appariva pochi anni dopo quello, pure cele– bre, pubblicato dal gesuita p. Mamiani, scrive: « A ver o titulo deste Katecismo, podera ser, Amigo Leytor, te pareça logo ser obra inutil a vista de outro Katecismo n'l mesma lingua que poucos annos ha sahio a luz; porem si quizeres tornar o tra– balho de combinar hum com o outro, mudaras logo o parecer; porque veras que, como ha em Europa naç6es de differentes linguas, com terem o mesmo nome, assim tambem ha no novo Orbe, corno sao os Kariris do rio S. ]'rancisco, no Brazil, cha– mados Dubucua, quc sao estes, cuja lingua hé tao differente da dos Kariris chamados Kippea, que silo os para quem se compoz o outro Katecismo, corno a lingua Portu– gueza o hé da Castellana, quer pela distancia das paragens entre as duas naç6es... quer pela diversidade das cousas ». 190 Secondo l'Edelweis la riduzione di S a o F e 1i x non sarebbe che quella chiamata altrove I 1ha do Cava 1o , e Paca tuba quella di Po chi m. Re– lation succinte, [II] 40. Ma il Pereira (Os religiosos capiwhinhos da Bahia, 40, 42) nota che, almeno quella di I 1ha do Cava 1o riappare dopo il 1712, amministra– ta dai cappuccini italiani. Del resto ogni aldeamento doveva consistere in vari nu– clei dai quali, volta a volta e per cause diverse, doveva emergere uno piuttosto che l'altro. 10 1 Nella storiografia gesuitica figura come l'apostolo dei Cari r i per il
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