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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 81 delle relazioni tra p. Martino da Nantes e il colonnello Francisco Dias d'Avila, alla quale accenniamo più avanti, può esser presa ad esempio 162 . Un'altra disposizione governativa del 3 giugno 1673 ordinava al « provedor-m6r da fazenda» di dare a p. Anastasio tutto l'oc– corrente per la sua nuova missione 163 . Si trattava di ordinaria amministrazione oppure il missionario, forte del prestigio acqui– statosi l'anno prima, stava allargando il raggio della sua azione tra gli Aramurus o altri indios affini? E' difficile dire: solo si sa con certezza che il missionario nel 1677 cedette la catechesi degli Aramurus a p. Teodoro da Lucé ed egli si spostò nella zona di Pambu, assumendo l'amministrazione di aldeamenti già fondati in precedenza da p. Martino da Nantes 161 • Qui rimase alcuni an– ni, essendosi più tardi recato nella capitaneria di Paraiba dove, come abbiam veduto, gettò le basi dell'aldeamento di T a i p u. Ritiratosi in seguito a Pernambuco, prestò assistenza ai colpiti dalla peste durante il 1686, disponendo tra gli altri alla morte il vescovo diocesano, D. J oao Duarte do Sacramento, che lo volle accanto a sé nel convento degli oratoriani dove era stato rico– verato165. P. Anastasio morì a Pernambuco forse non molto dopo. Il Repertorio a Fimdaçao non ricorda di lui che il nome1 6 6, ma p. Martino scrive di lui in un giudizio riassuntivo: « P. Anastasio era un religioso dotato di grandi talenti na– turali e di uno zelo meraviglioso e infaticabile nel servizio del prossimo... Dopo tante fatiche sostenute Nostro Signore l'ha chia– mato al riposo eterno a Pernambuco dopo che, con straordinaria carità, aveva assistito agli appestati non solo amministrando loro i Sacramenti che, senza di lui, sarebbero in gran parte mancati, ma anche servendo come infermiere di giorno e di notte, ovunque egli poteva » 167 • 162 Si ved!I a p.85s. 163 Cf. Documentos hist6ricos VIII, 156s. Il documento non chiarisce se si tratta della missione stabilita dal missionario tra gli Ara m u r u s, ma dal con– testo risulta che egli vi aveva già raccolto qualche frutto: « Assistia de presente nas Aldeias dos Barbaros que habitam as Ribeiras do Rio de Sao Francisco mais de cem Leguas para o Serti\o, donde havia ja feito algum progresso com esperança de ser muito maior pela disposiçao que achava no gentio para receber a fé Catolica · e que para este fim lhe era necessario fazer urna igreja ». - Intorno a questo tempo non erano però cessati i disturbi recati dai coloni agli indios catechizzati dai missionari e il governatore generale, Afonso Furtado de Castro do Rio de Men– donça, scriveva alcune forti lettere al c a p i t a o - m 6 r della zona del S. Fran– cisco, Domingos Pinto do Rego (10 giugno 1673), al capita o Manuel Gomes Ra– bello (14 giugno 1673) e a un certo Theodosio da Rocha (10 giugno 1673), in cui tomano sinceri apprezzamenti sull'opera svolta dai missionari. Ib., 369; docc.14, 15 in App. II, 462s. 164 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 64; e Edelweis in MARTIN DE NANTES, Relation succinte, [II] 39, 165 MARTIN DE NANTES, Relation succinte, 6. 16 6 Cf. ACP, III/6, 9r. 167 Relation succinte, 5s, passim. P. Anastasio era stato compagno di studi di p. Martino e con lui aveva compiuto il viaggio dalla Francia al Brasile. Ib .. 4. 6. - Attività missionaria.
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