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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 71 Tuttavia i primi trovarono un potente alleato in Lisbona nella regina, Donna Maria Isabella di Savoia, che fece pendere la bilancia dalla loro parte, il che veniva riconfermato dal reg– gente con alvara dell' 11 dicembre 1679 110 • Poco dopo la nuova risposta della corte giungeva a Bahia p. Luigi da Tiffange con l'incarico di dar principio alla costruzione dell'ospizio: vistisi innanzi i due appezzamenti di terreno, l'uno, forse piccolo e spo– glio, donato a p. Martino da Nantes due anni prima, l'altro vasto e con abitazione e cappella offerto ai cappuccini italiani, egli optò ovviamente per quest'ultimo installandosi provvisoriamente in alcune « celluzze di taipa », trovate sul luogo 111 • La costruzione della residenza doveva essere effettuata da p. Martino da Nantes, come già ben noto a Bahia e quindi in condizioni migliori per ottenere ?,iuti dai benefattori. Verso la fine del 1681 o sul principio del 1682, p. Bernardo da Nantes, destinato a succedere a p. Martino nelle catechesi del fiume S. Francisco, raggiungeva il missionario sul suo campo di la– voro e gli consegnava l'obbedienza del ministro provinciale di Bretagna che lo trasferiva a Bahia « pour y bàtir un Hospice ou Couvent » 112 • P. Martino differì la partenza di alcuni mesi, dedicati a istruire nella catechesi e nella lingua « cariri » il suo successore, al quale lasciò inoltre un dizionario da lui composto nella stessa lingua con un « esame di coscienza, un metodo per confessarsi e alcune vite di santi recanti a fronte il testo porto– ghese». Poi raggiunse la metropoli bahiana (1682) dando prin– cipio alla fabbrica dell'ospizio per il quale ottenne aiuti dal prin– cipe reggente, dall'arcivescovo di Bahia e da altri benefattori 113 • La costruzione, rallentata dallo scoppio della peste nella qua– le morì lo stesso arcivescovo, occupò p. Martino per tutto il resto nicazioni tra Lisbona e l'Angola. Il documento citato nota fra l'altro: « Os Re!igio– zos Capuchinhos da Naçao Italiana que assistem nas Missoens de Angola e Congo, quando voltao para Roma, vem a esta Cidade buscar embarcaçoes para passarem a esse Reino para dahi conseguirem sua viagem; da assistencia que com nosco tem feito, temos conhecido serem verdadeiros filhos dc sua Religiao e o mostrao no particular zello com que se empregao no serviço de Deus, e bem das almas, e tem edificado com seus bons exemplos e virtude este Povo ». 11 0 Si veda il doc. 16 in App. II, 463. 111 P. Martino da Nantes dice testualmente « cellules de simple terrasse » (Re– lation succinte, 190), dove «terrasse» è la traduzione francese del termine « taipa »: costruzione fatta con legname e fango battuto, ancora praticata nell'interno del Brasile. Quest'umile edificio sembra fosse servito per dimora ai pp. Giovanni da Romano e Tomaso da Sestola, ma rimane incerto se fu da essi costruito oppure suc– cessivamente ottenuto da p. Tomaso da Sestola con adattamento della casa esistente sul terreno offerto dalla benefattrice. Comunque, secondo ogni probabilità, in ciò sarebbe da vedersi l'origine italiana dell'ospizio di Bahia secondo i sostenitori di questa opinione. Si veda alla nota 96. 112 Cf. MARTIN DE NANTES, Relation succinte, 190. 113 Ib., 191, 201, 207. I contributi del Regg·ente sono forse accennati nella provi sa o del 30 marzo 1680 per la quale « Sua Alteza fez merce de cem mii reis por anno aos Religiosos Capuchinhos franceses pagos no rendimento das Beleias para poderem edificar o Hospicio nesta citade por tempo de dez annos ». Cf. Docu• mentos historicos XXVII, Rio de Janeiro 1934, 252s.
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