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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 69 organizzazione del campo missionario. Bahia, quasi al centro del– l'immenso dominio coloniale che si estendeva dalle foci del rio Amazonas alla Lagoa dos Passos nel Rio Grande do Sul, era sede del governatore generale e del metropolita del Brasile e inoltre raramente le navi provenienti da Lisbona o dall'Africa oc– cidentale portoghese non toccavano il suo porto 95 • Per la mis– sione bretone c'era in più la ragione dell'esistenza, nell'interno bahiano e soprattutto sul fiume S. Francisco, di numerose cate– chesi che esigevano contatti con le autorità, senza contare che la metropoli era punto di passaggio obbligato per i missionari. Sulla fondazione di quest'ospizio vi sono opinioni contrastan– ti tra gli storici, attribuendo alcuni la sua origine ai cappuccini italiani 96 e altri ai cappuccini francesi 97 , mentre non mancano co– loro che concludono per la fraterna collaborazione dei religiosi delle due nazionalità 98 • Recentemente la questione fu ripresa da due studiosi che esaminarono le sentenze opposte; ma non sembra che le loro conclusioni si possano ritenere definitive 99 • Noi non entriamo qui nell'esame delle varie sentenze che, a seconda del punto di vista da cui si tenta di definire il problema, potrebbero avere un egual peso di ragioni: solo ricostruiremo i fatti che portarono alla fondazione di questa importante residenza che fu base di larga attività missionaria nella storia dei cappuccini nel Brasile. P. Martino da Nantes, celebre missionario catechista tra gli indios Cari r i del fiume S. Francisco 100 , nel gennaio o febbraio del 1678 venne a Bahia per procurarsi l'occorrente alle varie catechesi da lui fondate. Costatata la necessità di un ospizio nel– la capitale, egli s'interessò per avere un appezzamento di terreno adatto allo scopo e, mentre scriveva ai confratelli di Lisbona per– ché si occupassero delle formalità necessarie presso la corte 101 , " 6 Cf. E. MALESANI, Brasile, 256. or, Cf. ACB, Font;i mss., 1/I, 5; Rocco DA CESINALE, Storia III, 706; Vicente Francisco VIANA, Memoria sobre o Estado da Bahia, Bahia 1893, 308s; Fernando DE MACEDO, 0 Brazil Religioso, 138ss; CLEMENS A TERZORIO, Manuale historieum,, 317; GREGORIO DE S. MARINO, Os capuchìnhos na Bahia, in Anais IV, 513ss. 97 Cf. RocHA PIT'rA, Historia da America Portugueza, ed. facsimile Rio 1950, 308; José Antonio CALDAS, Noticia, geral de toda esta Capitania da Bahia, ed. facsV– mile Bahia 1951, 16s; 8'ILVA LISBOA, Annaes do Rio de Janeiro VII, 353; e altri. 98 Cf. [B. PEREIRA], Os religiosos capuchinhos da Bahia, 15ss. Singolare è la posizione di Fidelis de Primerio (cf. Capiwhinhos, 75, 120, 139ss) che, dopo avere a più riprese insinuato che si tratta di fondazione italiana, conclude recisamente con la sentenza opposta. oo I due studiosi sono rispettivB.mente il prof. Federico G. Edelweis nell'ed. facsimile di MARTIN DE NANTES, Re[a.tion succinte et sincère de la Mission... dans le Brésil, Bahia 1952, [II] 15-26; e l,ucas de Monterado, Convento e lgreja de N. S. da Piedade, Ba.hia 1956, 5-15. L'Edelweis propende risolutamente per i cappuccini francesi, attribuendo loro sia la priorità dell'idea di fondazione, come la scelta del terreno e la costruzione formale. Lucas de Monterado, pur adducendo nuova do– cumentazione, lascia tuttora sospesa la questione. 100 Si veda a p.82ss. 1 0 1 I cappuccini francesi, sin dal 1647, ave;ano ottenuto per concessione re– gia un ospizio in Lisbona. Si veda a p.73.

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