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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 67 se stessa e adatta ad esser trasformata in convento, sembra non fosse utilizzata dai missionari a motivo della sua distanza dalla città dove, per il momento, si concentrava l'apostolato di p. Giam– battista; così, 6 anni dopo (1659), l'amministratore apostolico di Rio, D. Manoel de Souza e Almada, affidava ai cappuccini la chie– setta della Concezione che sorgeva su una delle alture ( morro) prossime alla città, dando in pari tempo licenza di costruirvi ac– canto un ospizio 83 , Come risulta dal documento relativo, p. Giam– battista, che era solo e senza un punto d'appoggio in ·città che consentisse l'arrivo di altri missionari, aveva deciso di ritirarsi, e il gesto dell'amministratore apostolico mirava a trattenerlo a Rio in vista della « carità con la quale ascolta le confessioni, pre– dica la parola di Dio e presta assistenza negli ospedali». Lo storico Silva Lisboa scrive che l'atto dell'amministratore, approvato dal governatore e dalla camera cittadina, non fu re– gistrato che nel 16688'!; intanto però i missionari poterono sta– bilirsi alla Concezione e l'ospizio andò sorgendo lentamente con le elemosine offerte dai fedeli. L'apostolato irradiato da questa residenza fece sì che l'altura, sulla quale essa sorgeva, col tempo venisse chiamata Mo r r o da Conce i ç a o e i suoi religiosi fossero pure volgarmente indicati col titolo di Nossa Se n ho r a da Conce i ç a o. L'ospizio, umile e piccolo, consistente in 5 celle, il refettorio, la cucina e alcuni altri ambienti, era nondi– meno sufficiente per i tre o quattro padri che attendevano al mi– nistero nella città e· nei dintorni, essendo il maggior numero di essi impiegati, anche qui, nella catechesi indiana 85 • I cappuccini francesi vi abitarono sino ai primordi del secolo XVIII (1701). Al primo superiore, p. Giambattista da Le Croisic, successe p. Mat– teo di Nostra Signora della Concezione, celebre missionario che godette grande stima sia in Brasile come alla corte di Lisbona 86 e che fu l'ultimo cappuccino francese a lasciare Rio de Janeiro dopo un'intensa attività apostolica durata quasi mezzo secolo 87 • Più tardi, quando i cappuccini francesi furono espulsi dal 83 Si veda il doc, 12 in App. Il, 461; PIZARRO E ARAUJO, Memorias histo– ricas VII, 195. 84 Anna.es do Rio de ,la.neiro VII, 362. 85 Le umili condizioni dell'ospizio di Rio risultano, fra l'altro, da una lettera del vescovo diocesano, D. Fernando M. Mascarcnhas, in data 6 gennaio 1706. Cf. Fr– DELIS DE PRIMFJRIO, Capuchinhos, 66. 8 ° Cf. APN, Car·tas Régias VII, 144r; VIII, 20r. 87 Cf. ,JACINTO DE PALAZZOLO, Capuchinhos franceses, 53. Secondo p. Giuseppe da Castrogiovanni, vari furono i missionari che passarono per questo ospizio; scrive egli: « Al P. Fra Giovan Battista della Provincia .di Bretagna, successe nel nuovo ospizio... di Rio de Janeiro come superiore il P. Fra Matteo, pure di nazionalità fre.ncese con altri 6 suoi confratelli, i cui nomi infelicemente furono omessi, come omessi furono i nomi dei compagni del P. Fra Giovan Battista du Croisic ». Notizie storiche, 7. Si veda anche la Compendiosa noticia, che scrive: « se augmentou o numero de 5 ou 6 Sacerdotes Franceses com o seu Superior, catequizaviio Indios, dou– trinaviio povos, e entrando pelos mattos fundariio duas Aldeas, a saber a de S.o Mi– guel na Freguezia de S.o Joiio dos Gampos, a segunda a de Mugg·i, caminho. de Minas ». Cf. FRANCESCO ZAVERIO, J cappuccini genovesi IV, 65.

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