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64 DALLE ORIGINI AI PRIMI DEL SETTECENTO Il futuro di Olinda era però segnato e, nonostante che nel 1676 fosse eretta in diocesi perché di più antica fondazione 64 , la città dell'avvenire era la vicina Recife, divenuta ben presto la ca– pitale della capitaneria di Pernambuco e centro di tutto il Nord– este brasiliano 65 • Del resto, l' « umile casa » di Olinda non doveva servire che per l'immediato bisogno in attesa che la mutata si– tuazione politica desse stabilità alla nascente missione, sulla quale, fra l'altro, pendeva la legge del 1620 che proibiva ai religiosi stranieri di entrare nei possedimenti portoghesi 66 • A quest'ultima legge derogò ufficialmente nel 1652 il re Gio– vanni IV che, in vista dei servizi prestati dai cappuccini france– si, permetteva loro di rimanere sul territorio brasiliano e in pari tempo ordinava che, appena riconquistata Recife, fosse lor dato un appezzamento di terreno per la costruzione di un ospizio 67 • Ciò si effettuava due anni dopo (1654) con la presa della città, ul– timo baluardo del tramontato dominio olandese sul Brasile: in tale anno il generale Francisco Barreto, in esecuzione dell'ordine regio, assegnava ai missionari un tratto di terreno nel sobborgo di Recife intitolato a sant'Antonio. Fu questa la base della futura chiesa e ospizio della Penha" 8 • 2. - « No s sa Se n ho r a da P e n ha» in R e e i f e Sulla data della fondazione realizzata nella città di Recife esiste una certa discordanza tra gli storici sostenendo alcuni che la primitiva chiesa, dedicata allo Spirito Santo, sorgesse già nel 1641 69 , altri affermando che ospizio e chiesa furono costruiti a um hospicio nas proximidades de Olinda », parece que pouco tempo ficaram em algum dos conventos arruinados. Diz Frei Manoel Calado no Valoroso Liwideno, voi. II, p.226: « Na Vila de Olinda ordenou Pedro Gomes Chaves outra procissao, a qual saiu da sua igreja de S. Pedro e se foi acabar no mosteiro dos Frades Capuchos Franceses, inti– tulado de Nossa Senhora do Monte Calvario ». Poder-se-ia pensar em Nossa Senhora do Monte, propriedade dos Monges Beneditinos. Mas nao lhes consta que, em algum tempo sua igreja tivesse !evado o titulo de « Nossa Senhora do Monte Calvario». 64 Ciò avvenne per la bolla d'Innocenzo XI Ad sacram Beati Petri, del 16 no– vembre 1676. Cf. M. BARBOSA, A Igreja no Brasil, 19s. 65 Su questa regione (che si estende agli attuali Stati di Pernambuco, Ala– goas, Paraiba, Rio do Norte, Cearii, Piaui e, secondo alcuni, anche del Maranhao) e sulla posizione di Recife, si veda ALBUQUERQUE FILHO (Motta), O Nordeste bra– sileiro. Perna,nbuco centro e origem de toda civilizaçao nordestina, Recife 1932. 66 Cf. PIZARRO E ARAUJO, Meniorias historicas VII, 245; Rocco DA CESINALE, Storia III, 700. 67 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capuchinhos, 50, 59. Tuttavia quest'ultima dispo– sizione riguardante l'ospizio non appare nella provisao régia del 9 settembre 1652 che dava licenza ai pp. Fabiano da Nantes e Bonaventura da Quintin di raggiun– gere Pernambuco. Si veda il documento in FRANCISCO LEITE DE FARIA, Os barbadinhos franceses, 86s. 68 Ugo Cerri lascia intendere che i missionari, stabilendosi nella nuova lo– calità, mantennero anche l'antico ospizio di Olinda che doveva tuttora sussistere allorché egli scriveva le sue note (1677). Gf. Rocco DA CESINALE, Storia III, 701. Ciò non trova conferma in altre fonti. 69 Cf. FIDELIS DE PRIMERIO, Capiwhinhos, 51, 56, dove l'autore fa da prima supporre l'esistenza della chiesetta dedicata allo Spirito Santo e poi afferma che fu costruita sul terreno donato ai missionari nel 1656.

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