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I CAPPUCCINI DI BRETAGNA (1642-1702) 61 piena guerra di liberazione. Questa, durata quasi un decennio (1645-54), fu condotta dai portoghesi con valore al comando dei 4 celebri capi: Andrea Vidal, Fernando Vieira, Enrico Dias e l'indio Camarao che, nonostante la tregua firmata il 12 giugno 1641 e il parere contrario del re, ruppero in armi contro l'invasoré, « sdegnati della condotta del consiglio olandese, il quale aveva fatto impiccare tre disertori della loro nazione senza permettere che un sacerdote portoghese recasse loro i conforti della reli– gione » 45 • Durante il lungo periodo e tra l'alterna fortuna delle armi non si smentì lo spirito d'iniziativa dei missionari che, aumentati di numero 1 ", poterono assolvere compiti molteplici sia nelle re– trovie come sui fronti, curando feriti e animando i portoghesi alla lotta, e talvolta partecipando a quest'ultima direttamente 11 • L'episodio più saliente si ebbe forse nella battaglia di Casa Forte (17 agosto 1645), dove un laico cappuccino, esperto nell'arte mili– tare, avrebbe condotto l'esercito portoghese all'assalto e alla vit– toria'18. Quest'ultimo fatto, anche se messo in dubbio da qualche scrit– tore19, ha nondimeno a suo sostegno l'autorità del segretario di Propaganda Fide, Ugo Cerri, che scriveva già nel 1677 50 • Del re– sto, altre testimonianze coeve dànno all'opera dei missionari an– che un'importanza maggiore considerandola determinante nella liberazione di Pernambuco dal dominio olandese. Il ministro pro– vinciale dei cappuccini di Bretagna, p. Angelo da Mamers, in una relazione esaminata dalla sacra Congregazione di Propaganda Fide il 7 aprile 1662, affermava espressamente esser merito di 4 suoi religiosi se Pernambuco era ritornata in potere di un prin– cipe cattolico e cioè del re portoghese 5 1. E lo storico benedettino 45 Cf. Rocco DA CESINALE, Storia III, 698. La bibliografia sull'argomento è ab~ bondante: si vedano le fonti principali in R. GALANTI, Historia do Brasil II, 400sSI. In italiano apparve l'opera di GIUSEPPE DI S. TERESA, O. Carm., Storia delle guerre\ del Brasile tra il Portogalo e l'Olanda, Roma 1698. 10 Sulla fine del 1644 i missionari erano saliti a sette, di cui soltanto sei sono conosciuti e cioè i pp. Golombino da Nantes, Giorgio da Combourg, Ugo da Ancenis, Cirillo da Mayenno e Fabiano da Nantes, e il fratello laico Bonizio da Quimper. Altri, negli anni seguenti, vi furono di passaggio. Cf. FRANCISCO LEITE DE FARIA, Os barbadinhos francesM, 14ss, dove son descritte le loro peripezie. 47 Cf. APOLLINARIO DA CONCEIQAO, Claustro Franciscano, 89. 48 Cf. HENRION, Histoire générale des Missions Catholiques III, Parigi 1846, 573; Rocco DA CESINALE, Storia III, 700. Altra bibliografia è in Fidelis de Primerio (cf. Capuchinhos, 53ss), che cerca d'individuare la personalità del fratello laico. Jacinto de Palazz<>lo così commenta l'episodio: « O fato nao deve causar estranheza, pois eram frequentes, naquela época, as vocaçoes de homens ilustres nas armas e na politica que, desiludidos das vaidades do munda, se recolhiam ao silencio da vida religiosa, onde brilharam pela santidade e dedicaçao a toda prova ». Capuchinhos franceses, 25. 49 Cf. FRANCISCO LEITE DE FARIA, Os barbadinhos franceses, 26s. 00 Si veda la bibliografia citata alle note 48 e 42. 51 Cf. APF, Acta 31, f.198v: congregazione del 7 aprile 1662. Il documento, che è un riassunto, dice fra l'altro: « Havevano [i G'appuccini di Bretagna] la Missione in Guinea nell'Africa, ma doppo la morte di due di loro, uno per veleno,, e l'altro di fame furono dagli Olandesi trasportati nel Brasile in q.lla parte ch'era
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