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360 SANTI E SANTITÀ altre che la seguirono, gli fece scrivere al suo amico, il marchese d'Aytona, di non rimpiangere le missioni tra i barbari caribi. Non gli fu concesso di tornare in America, ma fu ugualmente contento perché ormai aveva trovato nella Spagna un terreno piu adatto per l'ardente vocazione missionaria che portava nel sangue. La Spagna degli ultimi Asburgo viveva un cattolicesimo dalle vistose apparenze esterne. La proverbiale « tremenda dissoluzione» dell'epoca era piu evidente nella corte che nelle città di provincia e nei centri rurali. Il popolo era profondamente religioso, anche se ignorante. Gli piacevano, soprattutto, il culto dei santi, le gran– diose rappresentazioni sacre e le fastose processioni. Anche se la moralità pubblica era discreta, si notavano nondimeno ovunque casi gravi d'immoralità, inimicizie, il vizio della bestemmia, e vi erano tantissimi peccatori occulti che bisognava scuotere e ricon– ciliare con Dio. D'altra parte, v'era negli spagnoli di quel tempo l'inquietante preoccupazione per la salvezza eterna. Nelle tante sfide che finivano nel sangue e con la morte, per i piu futili motivi, i feriti usavano l'ultimo filo di voce per invocare « confessione, con– fessione ». Il padre Carabantes aveva una particolare sensibilità per questi peccatori, pubblici od occulti. Testimoniava un suo amico e confi– dente: « Non vi era per lui giorno di maggior letizia e di conforto di quello in cui arrivava a lui un grande peccatore; quanto piu grosso era il pesce, tanto piu grande era la sua gioia di prenderlo. Soleva dire: vengano a me i grandi peccatori, gli assetati vengano alle acque ». E il mezzo migliore per attirare e pescare i peccatori erano le missioni popolari, « l'ultimo rimedio - scriveva - che Dio offre a molti peccatori». E un altro cappuccino contemporaneo, il padre Matteo da Anguiano - egli codificò le costumanze cappuc– cine spagnole, ed era perciò uno dei fautori della piu rigida osser– vanza regolare - non dubitava di definire queste missioni « l'eser– cizio piu consono per il nostro Istituto, e il piu conforme all'imitazione di Cristo Redentore ». La fama del missionario peregrinante per le terre dell'Anda– lusia giunse anche in Castiglia, e il nuovo vescovo di Orense, nella Galizia, il gerolamita Baltasar de los Reyes, già confessore e pre– dicatore reale, riusd, in forza di un decreto regio, a farlo venire

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