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356 SANTI E SANTITÀ In cerca d'un campo di apostolato Fortemente impressionato dalle sue predilette letture di esempi e, soprattutto, da una spaventosa visione, o rappresentazione, avuta anni addietro, della bruttezza di un'anima in peccato mortale, la salvezza delle anime divenne l'ossessione del novello sacerdote. Ma non vi erano grandi possibilità o prospettive per i 1.900 cappuc– cini spagnoli, condizionati dall'immobilismo di una nazione rigi– damente cattolica e confinati in convento dalla severa osservanza regolare. Già da anni essi cercavano uno sbocco al loro potenziale dinamismo, chiedendo ripetutamente alla congregazione di Propa– ganda Fide di poter lavorare nelle missioni tra infedeli, eretici o scismatici. Dopo l'insuccesso della missione del Congo, chiusa ai cap– puccini spagnoli nel 1649 per l'intransigenza politica del Porto– gallo, si intravide la possibilità di un nuovo campo di apostolato nelle missioni di Cumana, nel Venezuela, fondate dal celebre fra Francesco da Pamplona nel 1650. Proprio nel 1653 ritornava in Spagna il superiore di quella missione, padre Lorenzo da Magall6n, per difendere, presso il Consiglio delle Indie, l'esistenza della mis– sione, minacciata dalla soppressione e per chiedere nuovi operai. Il padre Giuseppe fu uno dei cinque scelti. Nella sua sosta a Madrid, dove il nunzio gli conferi il titolo e le facoltà di missionario apostolico, il 6 giugno 1654 scriveva ai suoi confratelli: « Finalmente il Signore divino mi ha concesso ciò che da cinque o sei anni tanto desideravo e di cui tanto pregavo sua Maestà, cioè offrire la mia vita, la mia salute e le mie forze nel coltivare la sua vigna in terra d'infedeli. Arrivederci nell'altra vita. Io m'imbarco con i miei compagni tutti infiammati di amore divino, per cercare le anime e condurle al cielo, e per versare il sangue e dare la vita se sarà necessario ». La partenza fu rimandata piu volte. Nel frattempo, il padre Giuseppe, per essere sicuro di fare la volontà divina, consultò la sua celebre compaesana suor Maria di Gesu d'Agreda, a cui chiese se dovesse lavorare in Spagna oppure tra gli indios. E, il 1 ° otto– bre 1656, la suora gli rispose di attenersi alla decisione dei supe– riori, per i quali avrebbe chiesto la luce divina.

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