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MARIA DI NAZARETH, EUCARISTIA ED ESISTENZA SACERDOTALE 775 invece dire che proprio il carattere oggettivo dell'opera sacerdotale continuamente evoca alla corrispondenza soggettiva del ministro. Proprio nella celebrazione euca– ristica impariamo a scoprire che tutta la realtà può e deve essere vissuta eucaristica– mente. Il sacramento celebrato e adorato ci conforma a sé e ci fa uomini eucaristici che sanno scoprire come Dio stesso si offre a noi in ogni evento ed in ogni circo– stanza di vita. Riallacciandosi all'idea balthasariana della relazione costitutiva tra principio petrina e principio mariano, si può dire che mentre il sacerdozio rappresenta il ser– vizio alla oggettività della fede, Maria rappresenta la soggettività che pienamente si dispone ad accogliere il dono oggettivamente offerto da Cristo. Il sacerdozio mini– steriale è composto da membri della Chiesa, che è innanzitutto mariana, i quali per singolare missione devono rappresentare colui di fronte al quale sono obietti– vamente sproporzionati. Per questo, ogni vocazione sacerdotale attinge dalla Chiesa mariana la disponibilità di servire l'oggettività nel sacramento. Da qui si comprende perché per vivere autenticamente l'esistenza sacerdotale occorre che il sacerdote, consapevole del suo compito, si lasci costantemente educare dalla im– manenza ecclesiale e dalla comunione del santi - che ha al suo centro il sì mariano - così da poter servire con tutto se stesso, come ministro, la Chiesa di Dio e non un proprio progetto. Pur non soffermandoci in dettaglio nella descrizione di tale esistenza sacerdotale, tuttavia desidero sottolineare tre elementi costitutivi di par– ticolare attualità: innanzitutto la logiké latreia, come vero culto offerto a Dio da parte del sacerdote ordinato, il celibato come forma espressiva della conformazione a Cristo eterno sacerdote e l'umilta del presbitero. A. Il culto spirituale - "logiké latreia" (Rm 12, 1-2) - e l'esistenza sacerdotale Benedetto XVI nell'esortazione postsinodale sull'Eucaristia ha descritto in termini precisi la relazione tra Eucaristia e vita. Tali realtà non si giustappongono. Non si tratta solamente di "sforzarsi" di essere migliori, stimolati dalla celebrazio– ne dei misteri santi della nostra fede. Molto di più, si tratta di svolgere il dato della fede che vede la nostra esistenza originariamente presa a servizio dall'evento sacra– mentale stesso. L'Eucaristia appare così innanzitutto come il culto vero gradito a Dio in quanto ci rende partecipi dell'offerta che Cristo stesso ha fatto una volta per tutte al Padre nello Spirito Santo. Ogni altro rito antico viene in lui superato in quanto nella sua persona troviamo la perfetta coincidenza di sacrifìcio, sacerdote

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