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MARIA DI NAZARETH, EUCARISTIA ED ESISTENZA SACERDOTALE 771 quale diviene interlocutore dell'uomo come soggetto di libertà 40 • Non solo il sacra– mento esige la nostra libertà, ma essendo la logica sacramentale la logica della ke– nosi con la quale Dio ci raggiunge nella forma dell'umiltà, attua l'uomo come libertà. Il Verbo di Dio per entrare nel mondo bussa alle porte della libertà di una giovane donna di Nazareth. Allo stesso modo, in ogni celebrazione eucaristica Cristo si rivolge alla libertà dei credenti perché accolgano il sacramento, renden– dolo fecondo nella propria esistenza. Si deve dire che la kenosi di Dio non consiste unicamente nel fatto che l'Altissimo si fa piccolo, che l'Eterno entra nel tempo, diviene un istante di tempo e si fa obbediente fino alla morte di croce, ma che per entrare nel tempo abbia voluto "dipendere" dalla libertà della sua creatura: Maria è il sigillo della kenosi di Dio in quanto è colei dalla quale Dio ha voluto aver biso– gno per entrare nel mondo. Ed in un certo senso il sacerdote mediante la sua libertà, che si dispone al ser– vizio sacerdotale, "permette" che l'evento sacramentale, quale evento di media– zione dell'evento originario, riaccada nel tempo. Analogicamente, ogni cristiano rispondendo al dono di Dio che lo raggiunge dispone la propria libertà affinché attraverso la propria testimonianza la presenza di Cristo si manifesti efficace nella storia. In tal senso anche la logica della testimonianza manifesta un'intima strut– tura sacramentale ed in particolare eucaristica. Anche su questi punti, l'esorta– zione apostolica Sacramentum Caritatis contiene passaggi di notevole intensità. Infatti, sia la testimonianza che la sacramentalità implicano originariamente la me– diazione intrinseca della libertà. Dunque sia l'azione sacramentale come l'atto testimoniale segnano il carattere kenotico della autocomunicazione divina all'uo– mo nella sua libertà. Questo è anche il motivo per cui la testimonianza fino al martirio ed Eucaristia vengono intese della tradizione viva della Chiesa all'interno del culto gradito a Dio e ne costituiscono il culmine (cf. SCa 85). 2. Vorrei a questo proposito evocare due testi di due autori che nella propria esperienza spirituale hanno messo in particolare evidenza il senso di questa kenosi che trova espressione sacramentale nell'Eucaristia. Penso innanzitutto ad un grande santo "eucaristico" nel medioevo, san Fran– cesco d'Assisi. In un suo testo mirabile, la Ammonizione I, vede nella celebrazione eucaristica il riaccadere del mistero dell'incarnazione e l'attuazione della fede come 4 ° Cf. P. Martinelli, La morte di Cristo come rivelazione dell'amore trinitario nella teologia di Hans Urs von Balthasar, Milano 1996.

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