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770 PAOLO MARTINELLI afferma con le parole del canone: "Ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre Vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo". Il suo santo nome è invocato e venerato anche nei canoni delle tradizioni orientali cristiane. I fedeli, per parte loro, "raccomandano a Maria, Madre della Chiesa, la loro esistenza ed il loro lavoro. Sforzandosi di avere gli stessi sentimenti di Maria, aiutano tutta la comunità a vivere in offerta viva, gradita al Padre" 38 • In questi due testi veniamo resi avvertiti che nel celebrare il memoriale di Cristo non si può evitare di fare memoria anche della Vergine Maria, come nucleo più intimo della Chiesa, e con essa della communio sanctorum. La comunione eucaristica implica sempre la communio sanctorum, nel suo duplice significato, di comunione con le cose sante e della relazione comunionale con coloro che sono santi, perché convocati a partecipare alla mensa del Signore 39 • La comunione dei santi, di cui Maria è il centro vitale, non è mistero accessorio nei confronti dell'Eu– caristia ma intrinsecamente dato con essa. In tal senso si capisce perché nella prece eucaristica, intorno al nome di Maria troviamo la menzione degli apostoli, dei martiri e dei santi. Pensiamo in particolare alla ricchezza del Canone Romano a questo proposito. In sintesi, Maria attua perfettamente la modalità sacramentale con cui Dio ci raggiunge in quanto la sua libertà è originariamente implicata nell'agire storico di Dio, che crea così il grembo che lo accoglie. In tal senso dalla modalità sacramen– tale scaturisce anche la dimensione intrinsecamente comunionale dell'Eucaristia. Maria, in questa prospettiva, si colloca come paradigma della comunione dei santi. IV. Sacramento dell'umilta di Dio 1. Con quanto detto, tuttavia, non abbiamo ancora esaurito il tema dell'oriz– zonte sacramentale della rivelazione. Infatti, l'implicazione originaria della libertà nell'azione sacramentale è a sua volta rivelativa di Dio stesso. Qui mi sembra inte– ressante cogliere la sacramentalità in relazione alla umiltà di Dio, ovvero al carattere kenotico della rivelazione cristiana. Infatti, la via sacramentale è in realtà la via della kenosi con la quale Dio si spoglia della forma divina (Fil 2., 6-11) per la 38 SCa 96. 39 Cf. SCa 76.

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