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FEDELE DA PANNA, ANTONIO M. DA VICENZA E IL BREVILOQUIO 673 [...] tres modi differendi, scilicet secundum differen– tem modum existendi, se– cundum differentem mo– dum se habendi et secun– dum differentem modum inrelligendi. Come si può notare, sostanzialmente le uniche diversità tra le tesi del da Panna e le altre si trovano nel cap. 4, e nelle tesi anonime sono costituite da tre aggiunte (rispettivamente: nomine nella tesi 2; pariter et quaerendi e inoltre sive Quo nella tesi 4) e da un'inversione (hypostasis/personae nella tesi 3), tutte giustifi– cabili alla luce del fatto che il loro autore guarda non all'ordine dell'enunciazione di esse, ma allo sviluppo logico della loro spiegazione nel Breviloquio 101 • Questi ele– menti mi sembrano insufficienti per assicurare una paternità certa ad Antonio Maria da Vicenza 102 , anche se a sostegno di costui si può ricordare il suo esplicito invito a confrontare le sue tesi con quelle di Fedele 103 e la dichiarazione di Giovan– ni, che sosteneva che Antonio Maria aveva tratto le tesi dal Breviloquio 104 • D'altra parte non sufficientemente documentabile è la loro attribuzione allo stesso Fedele 105 , anche se a suo favore si può addurre una testimonianza non sospetta, perché espressa proprio da chi non parteggiava per lui, ovvero quella di Giovanni da Rovigno, che sosteneva lecito l'uso da parte di Antonio Maria delle tesi del confratello "essendo [esse] già cosa pubblica perché fatte e date agli stu– denti", ma messo alle strette aveva poi riconosciuto che Antonio Maria se ne era 101 Inoltre come si può notare anche Fedele nel riproporre a c. 62 la quarta tesi aggiunge pariter et quaerendi, come l'anonimo autore delle tesi. 102 Tra l'altro - a meno che l'originale non sia andato perduto - ci si chiede: perché se Antonio Maria è l'autore di tali tesi, non lavora sull'originale, ma su una copia di Giovanni? 103 Cf. supra, lettera di Antonio Maria del 20 aprile 1874. 104 Cf. nel testo lettera di Fedele del 25 aprile 1874: "[...] ed egli [se. Giovanni da Rovi– gno] ebbe la mutria di negare che il p. I. Antonio si fosse servito delle mie tesi, dicendo che le aveva tolte dal Breviloquio!!!". 105 Se autore delle tesi anonime è il da Fanna, si deve ipotizzare un plagio ben più esteso e un'ampia circolazione delle sue tesi tra i suoi allievi; si deve supporre che, come Basilio ne aveva fatta una copia, un'altra, anche se solo parziale, sia stata fatta da Giovanni e quest'ultimo l'abbia passata ad Antonio Maria, forse su sua esplicita richiesta.

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