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668 BARBARA FAES DE MOTTONI L'avvertenza si conclude con l'elenco dei mss. e delle edizioni antiche usate da Hefele nella sua terza edizione del Breviloquio, che - come detto - è alla base del lavoro di Antonio Maria che la collaziona con un'edizione del 1484 priva dell'indicazione del luogo di stampa 94 • Già da quanto afferma nell'avvertenza, risulta che il suo lavoro - diversa– mente da quello del da Fanna - più che un commento al Breviloquio 95 che ne faccia risaltare la forte struttura logica e ne tenti un'interpretazione chiarificatrice, è una pura e dettagliata illustrazione di esso ottenuta ricorrendo a un cospicuo nu– mero di passi paralleli - ora semplicemente indicati, ora ampiamente citati nell'ap– parato delle note poste alla fine di ogni capitolo - tratti da opere autentiche (in massima parte dal Commento alle Sentenze), ma anche spurie, come il Centilo– quium, la Declaratio terminorum theologiae 96 , o il Commento all'Apocalisse; risulta inoltre che spesso proprio l'eccedenza, veramente imponente di tali passi 97 più che di aiuto a una comprensione reale del testo, distoglie da esso, è insomma un bi– nario parallelo morto. Invece le parti più funzionali sono le tavole che delineano la complessa articolazione della teologia bonaventuriana. Insomma il prodotto di Antonio Maria risulta uno strumento più adatto ai docenti, perché offre un ampio supporto di materiali ai quali attingere per poter costruire un commento, una spiegazione testuale della teologia consegnata nel Breviloquio, ma che lasciato in mano a studenti, non sembra di grande utilità nel facilitare il loro apprendimento in questo ambito. Resta da dire qualcosa delle note di tipo dottrinale-storico. Prendendo spun– to da tematiche del Breviloquio, ad esempio da quelle inerenti alla Trinità o ai sacramenti, esse offrono un ricchissimo quadro delle dottrine teologiche, che in- ralleli, si trovano a quando a quando di dotte ed ampie appendici, le quali esponendo le opinioni adiafore recano tanta copia di dottrina e di critica filosofica e teologica, da non sapersi desiderare di meglio da chi voglia penetrare a fondo gli insegnamenti del Santo Dottore. Alla fine di ciascuna delle sette parti del Breviloquio ne trovi riassunti in altrettante Tavole sinotti– che le tesi, le divisioni ed i corollari di ciascun capitolo, e poi in un'altra Tavola generale vedi esposta la sintesi e il nesso dei vari capitoli componenti ciascuna parte. Finalmente un copiosis– simo ed accuratissimo Indice delle materie corona il bel lavoro del nostro Padre da Vicenza [...]". 94 Cf. supra nota 52. 95 A tale proposito va osservato che significativamente tale termine è assente anche nel titolo dell'opera del Borgo. 96 Ma va rilevato che anche Fedele nel suo Commento al Breviloquio considera tale opera di Bonaventura. 97 Sostanzialmente viene riportato l'intero Commento alle Sentenze.

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