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FEDELE DA PANNA, ANTONIO M. DA VICENZA E IL BREVILOQUIO 667 apparato di note: uno in calce al testo che presenta note di tipo storico-dottrinale; l'altro alla fine del capitolo con note "illustrative". Nell'avvertenza Antonio Maria esordisce con un lungo preambolo di lodi a Bonaventura basato sulle testimonianze storiche di Gerson, Tritemio e dei papi Clemente IV, Sisto IV e Sisto V; appellandosi sempre a Gerson, sottolinea l'eccel– lenza del Breviloquio e dell' ltinerarium nell'ambito dell'intera produzione del Serafico e la loro stretta solidarietà, dal momento che descrivono due vie per conoscere Dio di segno opposto, ma complementare: il primo infatti procede dal primo principio, Dio, fino alle altre verità da credere a Lui subordinate; il secondo, invece, dalle creature al Creatore per sei gradi scalari fino agli "eccessi anagogici". Dopo aver ricordato che la promozione e diffusione della conoscenza del Bre– viloquio nell'Ordine va ascritta a Bernardino, il Borgo indica il fine ispiratore del suo lavoro e, alla luce di ciò, come abbia confezionato quest'ultimo. Il fine è stato eminentemente didattico, ossia volto a facilitare la comprensione degli studenti di teologia. L'esperienza gli ha insegnato che particolarmente funzionale a tale scopo è stato: illustrare luoghi oscuri o troppo sintetici del Breviloquio con il maggior nu– mero possibile di passi paralleli desunti da altre opere del Serafico; comporre tavo– le, di tutte le singole parti del Breviloquio e di ogni capitolo di esse, per offrire un'immagine visiva dell'ordine e dell'articolata connessione del contenuto di sicu– ro impatto intuitivo per studenti precipitosi o distratti o comunque poco attenti nel coglierlo, facilitando così il loro apprendimento mnemonico e conseguen– temente la loro capacità di assimilazione del contenuto; premettere un brevissimo sommario ai singoli capitoli perché le tesi in essi contenute fossero individuabili in modo più preciso e definito; infine presentare le dichiarazioni autoritative dei Concili e dei Pontefici contro eresie ed errori originatisi nel corso dei tempi 9 3. 93 Cf. Ad lectorem, 10-11. G. Ghedina (Intorno la vita e gli studi, 64-65) così si esprime intorno a questo prodotto di Antonio Maria:"[...] In fronte quindi a ciascuno dei settantanove capitoli onde suddividonsi collettivamente le sette parti del Breviloquio ed il Proemio, il nostro Editore ne ha posto il sommario, che ne espone le tesi principali coi varii suoi membri. Il testo inoltre è assai spesso interpolato da richiami alle rispettive note, con le quali mentre si fanno accorti gli studiosi intorno le eresie e gli errori antichi e moderni che restano poi confutati dalla dottrina Bonaventuriana, si fa loro rilevare egualmente l'accordo perfetto di cotesta dottrina con le decisioni dei Concilii, con le dichiarazioni Pontificie, col Sillabo e con i decreti fìn anco del moderno Concilio Vaticano. A ciascun capitolo fanno seguito i luoghi paralleli sparsi nelle altre opere del Santo, e molto opportunamente riprodotti a maggiore intelligenza del testo, il quale torna quindi spiegato con le proprie parole dello stesso Dottore Serafico. Dopo i passi pa-
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