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638 BARBARA FAES DE MOTTONI vorrei sentire da qualcheduno, se si possa avere patti più vantaggiosi. Ella che può sa– perne più di me, a cui non mancano mezzi per informarsene, è pregata di sapermi dire qualche cosa con precisione, e per quanto può, con sollecitudine[...] (Lettera del 16 novembre 1872, ASM, busta P. Fedele da Fanna n. 1, fase. Lettere dirette alP. Fedele da Fanna dal P. AntonioMaria da Vicenza, ora in ACPOFM, Marghera; Pizziolo, 155). Mentre attende la risposta di Fedele, scrive di nuovo al Portogruaro per metterlo al corrente del celere avanzamento del lavoro e di come sia alla ricerca di revisori di esso tra i frati della sua Provincia 4 2 • Nel frattempo Fedele ha ricevuto la lettera di Antonio Maria e gli ha risposto. Più precisamente, egli, in quel momento in Belgio per le sue ricerche sui mss. bona– venturiani, prima si mette in contatto con Bernardino 43 , e a voce gli esterna 44 una serie di osservazioni critiche sul lavoro del confratello, che il Superiore, da quel che risulta, ritiene fondate e sottoscrive pienamente4 5 , e manifesta inoltre la sua ferma opposizione alla stampa, invitandolo a impedirne la pubblicazione4 6 • Quindi, su suo consiglio e approvazione 47 , risponde ad Antonio Maria da Saint-Trond con 42 "[..•] Il mio lavoro sul Breviloquio è approntato già più della metà; nel Proemio mi sono diffuso assai, e in tutto credo che si arriverà a mille pagine in ottavo. Aspetto risposta dal p. 1. Fedele e poi comincierò le trattative per la stampa. Per quei paragrafi, che sono miei, li farò rive– dere da Monsignor Vason; ma in quanto all'Ordine, dei nostri di Provincia, non saprei, perché fuori di Venezia è un grande imbarazzo, qui a S. Michele non c'è che il p. l. Stanislao, ma è tanto occupato colle prediche, facendo il quaresimale a S. Zaccaria. Il p. Gianfrancesco lo crederei suffi– ciente. La prefazione fu già rivista dal p. l. Raffaele[...]" (Lettera del 26 novembre 1872, AGOFM, Venetia S. Antonii Ref. 1866-1875/2, SK 728, c. 258). La limitazione "Per quei paragrafi che sono miei" lascia intendere che non tutto il lavoro è opera sua, ma che altri vi hanno collabo– rato, il p. Giovanni da Rovigno, come afferma a chiare lettere nella lettera del 16 settembre 1872, e il p. Raffaele che ha revisionato la prefazione (non è chiaro se con quest'ultimo termine si riferisca al proemio stesso o a quello che nell'edizione stampata è l'ampia avvertenza). 43 Anch'egli era in Belgio a Saint-Trand per il Capitolo provinciale (G. Buffon, Aspetti, 257). 44 Lettera del 28 aprile 1874: "[...] ed espostile a voce a St. T rand [...]" e lettera del 5 maggio 1874: "Le avevo detto io nel Belgio[...]". 45 Cf. infra, p. 660, lettera del 12 maggio 1874: "E terminava la lettera dicendo: "Ho fatto queste stesse osservazioni al Rev.mo ed egli le trova giuste, ben fondate e le approva inte– ramente". 46 La lettera del 5 maggio 1874 è in proposito molto chiara. 47 Cf. infra, p. 642, lettera del 15 giugno 1873: "Tranne la lettera ch'io scrissi dal Belgio, per consiglio e colla piena approvazione di V. P. Rev.ma al P. L. Antonio, e che si ebbe quella bella risposta che Lei conosce, io non ho scritto una sola parola intorno a tale questione, in Provincia a nessuno".
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