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FEDELE DA FANNA, ANTONIO M. DA VICENZA E IL BREVILOQUIO 631 A stretto giro di posta Fedele gli risponde esponendo le sue idee. La lettera non è stata ritrovata, ma della sua esistenza siamo informati dalla risposta di Ber– nardino, datata 26 marzo del 1867 27 • L'immediata risposta di Fedele 28 induce a ritenere che costui avesse idee chiare in merito, proprio perché stava verificando di persona con i suoi studenti come commentare in modo appropriato ed efficace questo testo fornendo loro nozioni e strumenti adatti per comprenderlo. Trascorre quasi un anno: nel frattempo, sempre a Schwaz, Fedele prosegue il suo lavoro, spiega agli studenti il Breviloquio, stende o continua a stendere per iscritto il suo commento corredato di tesi, ossia di proposizioni che ricavate da esso costituiscono i nuclei principali dello scritto 29 • A metà febbraio 1868, finalmente, egli invia "il fascicolo dell'esposizione di San Bonaventura" a Bernardino, come si legge nella lettera di ringraziamento di costui. Il Portogruaro si dimostra particolarmente contento, si riserva di leggerlo, raccomanda di proseguire e portare a termine il lavoro, e gli prospetta l'opportu– nità di pubblicarlo, una volta superato il giudizio di esperti (individuabili più facilmente nell'ambiente romano e forse domenicano, precisa, forse avendo già in perché possa servire di testo nelle nostre scuole. Intorno a che gradirò ch'Ella mi dica il suo parere, e più ancora gradirei che mi mandasse, quasi modello, un capo qualunque del Brevilo– quio, illustrato, annotato ecc. come a Lei parrebbe che dovesse pubblicarsi. Comunicandoci scambievolmente le idee, discutendo, provando, potremo meglio concretare il disegno e a suo tempo con maggior sicurezza incarnarlo[...]" (Lettera del 12 marzo 1867, ASM, bustaP. Fedele da Fanna n. 1, fase. Lettere di Bernardino a Fedele da Fanna, ora in ACPOFM, Marghera; Meneghin, 45; Pizziolo, l; Buffon, 663). 27 "[••• ] Rispondo immediatamente alla sua lettera or ora ricevuta. Approvo in massima le sue idee sul Breviloquio: conferendo un giorno insieme, se Dio cel concedesse, c'intenderemmo meglio. E se e quando potrà venire a Schwaz ad allievare la fatica di lei il p. Antonio, o altri dei nostri, io sarò più contento, perché Ella potrà risparmiarsi un po' di più. E se e quando Ella potesse abbandonare, senza pregiudizio dei giovani, il Tirolo, e venire a Roma ad occuparsi esclusivamente di S. Bonaventura, io sarò contentissimo, e fin da ora Le ne do facoltà [...]" (ASM, busta P. Fedele da Fanna n. 1, fase. Lettere di Bernardino a Fedele da Fanna, ora in ACPOFM, Marghera; Meneghin, 45; Pizziolo, 3). La lettera, inoltre esprime la volontà di Bernardino, che già precedentemente aveva individuato il valore scientifico, morale e religioso di Fedele, di chiamarlo a Roma per dedicarsi esclusivamente a Bonaventura, a patto che ciò non nuocesse al livello di studi e di formazione dei frati che a Schwaz seguivano i suoi corsi. 28 Poiché tra le due lettere di Bernardino intercorrono solo 9 giorni, è presumibile che la risposta di Fedele sia stata scritta tra il 20-24 marzo, tenuto conto della distanza (da Roma a Schwaz), della lentezza delle poste o dei corrieri a quei tempi. 29 Sul metodo d'insegnamento di Fedele, cf. infra, p. 662s.

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