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530 SERVUS GIEBEN Parum vixit. Nocuit Scoto sua Subtilitas. Tam tenuia, & subtilia Erant Vitae illius Fila, Ut inter Parcarum nentium digitos Prae tenuitate crepuerint 66 • Vivebat Scotus potius ex scientia, quam ex Anima. Brevi confecit omnem cursum Scientiae. Cito venit ad metam, & Scientiae, Et vitae. Ubi desiit scire, Desiit vivere. Ploravit Alexander, quod plures Mundi non essent, Quos bellando subigeret 67 . Flevit Scocus, quod plures Orbes Doctrinae Non superessent, Quos intelligendo Conficeret. Ante Scotum Duces Theologiae Ordinate pugnabant. Per distinctiones, per Partes, Per Membra, Per Articulos, Per Paragraphos, Per numeros, Servatis Ordinibus. Scotus neglectis Ordinibus T ormentariam 66 Nella mitologia romana, le Parche erano le tre figlie della Notte da cui dipendeva il destino degli uomini: Clio teneva la conocchia, Lachesi filava, Atropo tagliava il filo della vita. 67 Non ho trovato questo racconto tra le numerosissime leggende della vita di Alessandro Magno. Chiara Frugoni m'informa che la fonte antica è leggermente diversa. Cf. Plutarco, Moralia. Della tranquillitd dell'animo, 4: "Alessandro pianse quando sentì l'amico Anassarco parlare dell'infinità dei mondi nell'universo. Uno degli amici di Alessandro gli chiese le ragioni del pianto. E Alessandro rispose: ci sono così tanti mondi ed io non ne ho ancora conquistato nessuno". Nessuna fonte antica attesta che Alessandro pianse perché aveva esaurito le conqui– ste. Lo attesta esplicitamente W.W. Tarn, Alexander The Great, volume II: Sources and Studies, 262 (ed. 1948).

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