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UNA "QUAESTIO" DI SCOTO INTORNO ALLA NATURA 305 San Bonaventura si inserisce nel tema attraverso una posizione moderata. Secondo lui l'individuazione è frutto della comunicazione della materia con la for– ma 16. Nessuno di questi fattori è prioritario e ciascuno di loro fornisce un compo– nente necessario dell'individualità: la materia localizza la forma nello spazio e nel tempo e la forma attualizza le potenzialità nella materia1 7 • Per questo san Bonaven– tura lo chiama il doppio principio di individuazione 18 . Sulla sua scia si pone Ric– cardo di Mediavilla che ricorre alla forma individuale per spiegare l'indivi– duazione19. Altresì la materia è per lui un fattore importante e necessario, ma in nessun modo la causa totale di individuazione 20 • Cronologicamente la tappa successiva della discussione sul principio di indi– viduazione è rappresentata appunto dal beato Giovanni Duns Scoto che cerca di risolvere due problemi nel contesto della individuazione: I) quale è il principio di somiglianza tra le cose e 2) quale è il principio di eccezionalità e di straordinarietà di un oggetto 21 . 16 L. Veuthey, La filosofia cristiana di S. Bonaventura (I Maestri Francescani, 5) a cura di A. Pompei, Roma 1996, 84-85. 17 I. Tonna, S. Bonaventurae doctrina de entis individuatione, Romae 1982, 42-44. Cf. an– che P.O. King, Bonaventure (b. ca. 1216; d. 1274), in Individuation in Scholasticism. The Later Middle Ages and the Counter-Reformation 1150-1650, ed. J.J.E. Gracia, New York 1994, 146. 18 Bonaventura, In II Sent., d. 3, pars 1, art. 2, q. 3, resp. (ed. Quaracchi, II, 1096-ll0a): "Ideo est tertia positio satis planior, quod individuatio consurgit ex actuali coniunctione mate– riae cum forma, ex qua coniunctione unum sibi appropriar alterum: sicut pater, cum impressio ve! expressio fit multorum sigillorum in cera, quae prius est una, nec sigilla plurificari possunt sine cera, nec cera numeratur nisi quia fiunt in ea diversa sigilla. Si tamen quaeras, a quo veniat principaliter; dicendum, quod individuum est hoc aliquid. Quod sit hoc, principalius habet a materia, ratione cuius forma habet positionem in loco et tempore. Quod sit aliquid, habet a for– ma. Individuum enim habet esse, habet etiam existere. Existere dar materia formae, sed essendi actum dar forma materiae. Individuatio igitur in creaturis consurgit ex duplici principio". 19 Richardus de Mediavilla, In II Sent., d. 24, art. 3, q. 4, ad 5, Brixiae 1591 [Nachdruck: Frankfurt am Main 1963], 313: "Res est singularis per suam propriam essentiam sub ratione qua indivisibilis". 20 I. Tonna, Lineamenti di Filosofia Francescana. Sintesi del pensiero francescano nei sec. XIII-XIV, Roma 1992, 209. 21 M. Chabada, Cognitio intuitiva et abstractiva. Die ontologische Implikationen der Er– kenntnislehre des ]ohannes Duns Scotus mit Gegenuberstellung zu Aristoteles und L Kant (Verof– fentlichungen der Johannes-Duns-Scorus-Akademie, 18), Monchengladbach 2005, 30.
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