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304 WITOLD G. SALAMON L'ultimo attributo dell'individuo infine si riferisce, come già accennato, al livello logico di predicazione cioè l'attribuzione di un predicato ad un soggetto. Predicare appunto è dire qualcosa su qualcosa altro. Di conseguenza impredi– cabilità significa che l'individuo è ciò che non può essere predicato. Quest'analisi dell'individuo contrasta con quella dell'universale, della quale si dice che è predicabile, cioè può essere predicato di molti individui (p. es. "uomo") 11 • Il problema della individuazione era sempre collegato col problema degli uni– versali, ma il termine principium individuationis entra abbastanza tardi nella storia del pensiero. Alberto Magno adopera questo concetto qualche volta e chiama la materia il principio di individuazione, però non la materia come tale, ma come sostrato oppure portatore della forma, avendola potenzialmente in sé 12 • San T om– maso d'Aquino segue l'insegnamento del suo maestro che per principium indivi– duationis adopera alcuni sinonimi come: diversitas oppure multitudo individuorum, singularitas e precisa che solo la materia signata considerata sotto determinate di– mensioni è il principio di individuazione 13 • Di conseguenza nel mondo degli spiriti puri, cioè degli angeli non possono esistere diversi individui della stessa specie. Questa tesi è stata condannata dal vescovo di Parigi Stefano Tempier nell'anno 1277 ed era necessario cercare un'altra soluzione del problema di individuazione. Sulla scia del Dottore Angelico si trovano anche: Egidio Romano, Pietro Albano ed Erveo Natale (l'ultimo autore chiama la quantità come il principio di indivi– duazione delle sostanze materiali) 14 • Un'altra soluzione, che consiste in una duplice negazione, viene presentata da Enrico di Gand. Nella sostanza attualizzata per l'esistenza non c'è più la possibilità di essere un'altra sostanza e d'altronde l'identità specifica dell'essere concreto la di– vide da ogni altro essere concreto della stessa specie. Allora con questa duplice ne– gazione Enrico di Gand intende l'impossibilità di essere diviso in parti soggettive e la diversità da ogni altro individuo 15 • 11 Ivi, 29. 12 J. Hiillen, Individuation, Individuationsprinzip, in Historisches Worterbuch der Philo- sophie, vol. 4: I-K, Base! - Stuttgart 1976, 295-296. 13 Ivi, 296. 14 Ivi. 15 S.F. Brown, Henry of Ghent (b. ca. 1217; d. 1293), in Individuation in Scholasticism. The Later Middle Ages and the Counter-Reformation 1150-1650, ed. J.J.E. Gracia, New York 1994, 205.
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