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UNA "QUAESTIO" DI SCOTO INTORNO ALLA NATURA 337 Per spiegare in che cosa consiste la communitas della natura Scoto fa un para– gone tra la comunità della natura divina nella Santissima Trinità e la comunità della natura creata. La natura divina è individuale da sé stessa nel senso che Dio è una cosa realmente in tre persone e non è possibile in lui qualunque divisione, invece nell'ente creato (p. es. in una pietra) la comunità della natura è un'unità mi– nore dell'unità reale e numerica dell'ente divino. La natura comune è allora nume– ricamente una come intelligibile, ma dalla prospettiva della cosa fuori l'intelletto mantiene la propria reale unità, minore d'unità numerica 180 • Di conseguenza lo stato d'individualità della natura, come pure la sua communitas appartengono alla natura indipendentemente dall'intelletto e sono stati reali della cosa fuori dell'in– telletto (esse verum extra animam). La communitas appartiene alla natura da sé stessa per la sua propria entità e unità, e non c'è altra causa fuori della natura stessa. Per quanto riguarda invece l'individualità, essa appartiene alla natura per un'altra causa oltre natura e perciò secondo Scoto bisogna cercare la causa d'individualità, la cui funzione è aggiungere qualcosa alla natura che essa individualizza 1 81 • Quest'altra causa aggiunta alla natura che individualizza la natura comune è ovviamente nel sistema di Scoto la haecceitas. La relazione tra natura communis e haecceitas è un esempio perfetto d'applicazione della distinzione formale scotista ad un problema metafisico 182 • Appunto la distinzione formale e la haecceitas for– mano il cuore della teoria di individuazione di Scoto 183 • Formalmente le diverse entità si trovano in una cosa incomplessa, sono realmente identiche, si differen– ziano formalmente, cioè indipendentemente dall'intelletto conoscente e la natura formale di una cosa non è natura formale d'altra cosa, ossia se vengono definite, una cosa non può apparire nella definizione di un'altra cosa 1 84 • Questa differenza si chiama formale, perchè avviene tra le formalitates, che si trovano in una cosa, e Unum autem in multis potentia - ut accipitur 'potentia' logice, non naturaliter - dicitur cui non repugnat esse in multis, et sic cornrnune potest esse in rerum natura". Cf anche: M. Koszka!o, Indywiduum ijednostkowienie, 186-187. 180 In Metaph., VII, q. 13, n. 80, (OPh, IV, 245): "Universale creatum est unum tamen ratione, eo modo quo Deus est unum re in tribus personis; et hoc est unum numero, cum quo non stat in aliqua divisio. Lapis enim est unum intelligibile numero, sed non est unum ens nu– mero sicut Dcus, sed unitate minori, reali tamen". 181 Ord., II, d. 3, pars l, q. 2, n. 42, (ed. Scot., VII, 410). 182 W. Park, Common nature andHaecceitas, in Franz. Studien 71 (1989) 188. 183 W. Park, 'Haecceitas'and the Bare Particular, in The Review efMetaphysics 44 (1990) 375. 184 W. Park, Common nature andHaecceitas, 191.
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