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336 WITOLD G. SALAMON Scoto adopera, per la prima volta nell'Jn Metaph., la parola haecitas per designare il principio di individuazione 174 . La natura comune per definizione può essere in molti enti 175 . L'ecceitas conce– de a questa natura comune l'ultima determinatezza dell'individualità e per questo si configura come un atto che attualizza una certa potenzialità176 . Se vogliamo allo– ra ricostruire la struttura dell'ente individuale (oltre Dio) nel sistema di Scoto, dobbiamo dire che in ogni individuo c'è una composizione dell'elemento attraver– so il quale l'individuo appartiene ad una specie e dell'elemento responsabile della sua differenza (principio di individuazione). Secondo il Dottore Sottile la natura non è da sé una numericamente, neppure plurale, in tal modo non è universale in atto, in cui qualcosa è universale in quanto l'oggetto dell'intelletto, nemmeno individuale da sé 177 . La natura come tale è l'ente veramente reale e possiede qualche unità reale, come p. es. la bianchezza come tale non è numericamente una o plurale, secondo Avicenna, non ha qualche unità nell'ordine quidditativo, ma come tale è qualche unità 178 . La natura, dalla pro– spettiva dell'intelletto e anche fuori dell'intelletto, è indifferente all'universalità ed all'individualità, sebbene de facto si caratterizza con questi fattori, ma da sé stessa è precedente ad ogni altra caratteristica particolare. L'intelletto dunque prende na– tura primamente in sé stessa, non come universale oppure singolare. Allora la prima intenzione, che caratterizza la conoscenza metafisica, è indirizzata verso la natura, chiamata spesso natura comune, che l'intelletto scopre nella cosa. La conoscenza logica invece, che si occupa delle intenzioni seconde, si caratterizza per l'univer– salità179. 174 Ivi, 239-240: "Probatio minoris: quia si nulla unitas realis naturae est minor haecitate, nec unitas realis suppositi est minor. Patet: nulla erit realis unitas minor etc. Consequens fal– sum, quia tunc omnis unitas realis erit numeralis". 175 Ivi, n. 142, p. 267: "Unde ipsa est communis, ut praedictum est, per posse logice esse in pluribus". 176 A. Ghisalberti, Individuo ed esistenza, 362. 177 Ord., II, d. 3, pars 1, q. 1, n. 31, (ed. Scot., VII, 402-403). 178 In Metaph., VII, q. 13, n. 64, (OPh, IV, 240): "Omne ens reale, secundum quod tale, habet unitatem aliquam realem. Quia licet albedo secundum se non sit una numero vel plura - secundum Avicennam, V Metaphysicae -, nec sic una ita quod unitas sit intra quiditatem, ta– men albedo secundum se est unum aliquid. Sed natura, secundum quod natura, est vere ens reale". 179 Ivi, n. 131, p. 263: "Intelligendum quod universale complete est quod est in pluribus et de pluribus, non actu sed potentia propinqua. Tale nihil est nisi ex consideratione intellectus.

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