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332 WITOLD G. SALAMON divisione della natura non avviene a causa della sua perfezione, ma della sua limita– zione. La natura è dunque divisibile e non l'individuo 155 • 2) Se tale divisione ripu– gna all'individuo, individuo e divisione sono incompatibili (incongrui). L'incom– patibilità delle cose avviene per qualche fattore intrinseco alle cose o per la diversità totale tra di loro. Conviene ammettere che la causa di incompatibilità è un fattore intrinseco, perchè se dall'individuo si togliesse questo, e per ciò fosse di– visibile, l'individuo non ripugnerebbe alla divisione. Poiché questo che da sé ripu– gna a qualcosa per un motivo non causante la sua distruzione, si trova sempre in ripugnanza a codesto 156 • Dopo aver provato che la causa di ripugnanza alla divisione in parti soggettive deve essere qualche fattore intrinseco nell'ente, Scoto si chiede quale e che cosa sia questo fattore 157 • Bisogna prima però risolvere una difficoltà connessa alla defini– zione dell'individualità dell'individuo come indivisione in parti soggettive, cioè tali di cui ciascuna parte è un altro indiviuduo della stessa natura. Sembra che delle sostanze omogenee (p. es. l'acqua) oppure un'aggregazione di oggetti (p. es. una porzione di sabbia) possono essere divisi in tali parti di cui ciascuna è un individuo della stessa natura che il totale diviso. In questo caso le totalità omogenee non po– trebbero essere chiamate individuali oppure il concetto di individualità come qualcosa che ripugna alla possibilità di divisione in parti della stessa natura sarebbe impreciso 158 • Scoto ammette che l'individuo si può sottoporre a diverse divisioni: in parti essenziali o fisiche, in parti integrali eterogenee o omogenee, non è dunque indivisibile in senso assoluto. Tuttavia nessuna parte integrale eterogenea oppure 155 Ivi, n. 116, p. 257: "Hoc probatur dupliciter: Uno modo sic: dividi in partes subiecti– vas est imperfectionis, unde removetur a Deo. Ergo hoc nulli repugnat nisi propter perfectio– nem aliquam in ipso. Et quamvis dicatur hic quod dividi sic est imperfectionis in natura specifica ve! in quacumque natura secundum se, et non posse dividi est propter aliquam per– fectionem, sed propter limitationem". 156 Ivi, n. 117, p. 258: "Arguitur secundo aliter ad conclusionem: si talis divisio repugnet a, a et divisio illa sunt incompossibiles; sed incompossibilitas aliquorum non est nisi propter aliqua in ipsis, ve! propter ipsa tota. Ergo minor patet. Si enim ab a tolleretur tantummodo ali– quid per quod esset divisibile, sic adhuc non repugnaret divisioni, quia quod de se repugnat alicui sub quocumque non destruente ipsum - ponatur -, semper repugnat". 157 Ivi, n. 118, p. 258: "Sic ergo, supponendo conclusionem probatum, quaerimus quid sit illud in individuo per quod sibi repugnat divisio in partes subiectivas tales, scilicet quarum quaelibet sit ipsum". 158 M. Koszkalo, Indywiduum ijednostkowienie, 65.
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