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330 WITOLD G. SALAMON forma individuale in tale funzione 142 • La causa di individuazione non è un nuovo e proprio elemento formale nella sostanza, ma un nuovo modo di realtà di ciascuno che è nel senso pieno ente 143 • Il termine forma individualis appare 13 volte nella nostra quaestio, tra i nu– meri 84-113, ma non viene adoperato nell'ultima parte dopo il numero 115 144 • Forma individualis viene lì sostituito con il termine gradus che si adopera in diverse formulazioni: gradus individualis 145 , gradus individuans 146 , gradus singularitatis 147 , gradus in quo accipitur differentia individualis 148 • Questo grado individualizzante, che è fondamento di differenza individuale, corrisponde all'ultima realtà della for– ma di cui si parla nell'Ordinatio e appartiene all'ordine della sostanza 149 • Come nell' Ordinatio Scoto attribuisce alla natura come tale una certa realtà e unità, così nell'Jn Metaph. egli parla delgradus naturae che è fondamento di comparazione di due individui della stessa specie 150 • I diversi termini adoperati da Scoto per il prin– cipio di individuazione, come realitas, entitas e gradus entis, non apportano cam– biamenti nella stessa teoria di individuazione 151 • La sostituzione di forma individualis congradus si riferisce alla teoria dei con– cetti assolutamente e non-assolutamente semplici. Poiché Scoto dice che le diffe– renze individuali, simile come le ultime differenze specifiche, vengono espresse con i concetti reali assolutamente semplici 1 52 • 142 Ivi, n. 96, p. 250: "Ad aliam quaestionem: quod forma est principium distinguendi. [...] Et hoc est verum de forma individuali". 143 L. Honnefelder,]ohannes Duns Scotus, Miinchen 2005, 106. 144 Gli editori dell'In Metaph. considerano quest'ultima parte (n. 115-181) come addizio– ne autentica, la cui autenticità è stata provata da Guglielmo di Alnwick. Cf. S.D. Dumont, The Question ofIndividuation, 213 (nota 36). 145 In Metaph., VII, q. 13, n. 136, (OPh, IV, 265). 146 Ivi, n. 133, p. 264. 147 Ivi, n. 131, p. 264. 148 Ivi. 149 M. Koszkalo, Indywiduum ijednostkowienie, 173. Diverso è invece l'uso del grado indi– viduale nell'Ordinatio, dove si riferisce all'intensità delle forme accidentali. Cf. S.D. Dumont, The Question ofIndividuation, 217. 150 In Metaph., VII, q. 13, n. 81, (OPh, IV, 245): "Comparatio non est illorum in quan– tum habent differentias individuales, sed secundum gradus eiusdem naturae". 151 M. Koszkalo, Indywiduum i jednostkowienie, 174. 152 In Metaph., VII, q. 13, n. 166, (OPh, IV, 274): "Igitur a differentiis individualibus, sicut nec a specificis, nihil potest abstrahi primo modo, quia sunt rationes reales omnino simplices".

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