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326 WITOLD G. SALAMON causa intrinseca di queste negazioni si potrebbe dare la soluzione del problema di individuazione 119 • C. La singolarità della natura si spiega mediante l'intelletto Il Dottore Sottile non dedica molto spazio a spiegare questa posizione che viene presentata soltanto nell'/n Metaph. e non fornisce la ragione della opinione, così come faceva con le altre teorie. La posizione viene attribuita dagli editori della St. Bonaventure University a Pietro di Alvernia 120 • Secondo quest'opinione lana– tura è individuale solo attraverso l'intenzione, cioè la comprensione della natura da parte dell'intelletto. L'individuo è correlato con l'universale. Siccome l'univer– sale è ente intenzionale, lo deve essere pure l'individuo, altrimenti non sarebbero correlati. Secondo questa posizione dunque la natura viene compresa in due modi: come universale oppure come individuo attraverso l'azione dell'intelletto 121 • Duns Scoto rigetta questa posizione senza offrire una critica dettagliata, come già accennato. Nel problema della individuazione a Scoto non interessa il ruolo dell'intelletto, nemmeno l'individualità compresa come l'intenzione seconda che è l'oggetto della logica e non della metafisica 1 22 • Scoto cerca piuttosto una causa reale che sarebbe la causa immediata dell'unità dell'individuo analogicamente, come la differenza specifica è la causa immediata dell'unità della specie 123 • Per questo il Dottore Sottile critica le opinioni correnti del suo tempo, poiché esse non sono in grado di dare una spiegazione plausibile della maggiore richezza entitativa e della 119 lvi, n. 119, p. 259: "Si datur haec negatio 'non posse' etc., quaero etiam de causa nega– tionis datae, et sic semper quousque stes in natura positiva pro causa". 120 Petrus de Alvernia, Quaestiones in Metaphysicam, VII, q. 25 (ed.A. Monahan), in Nine Mediaeval Thinkers: a collection of Hitherto unedited Texts, by J.R. O'Donnell (Pontifica! Institute of Mediaeval Studies: Studies and Texts, 1), Toronto 1955, 173; cf. In Metaph., VII, q. 13, (OPh, IV, 238, nota 111). 121 ln Metaph., VII, q. 13, n. 59, (OPh, IV, 238): "Dicitur ergo quod natura non est una nisi per unitatem de genere quantitatis; et non est singulare nisi per intentionem superadditam ab intellectu, quia singulare refertur ad universale. Et sicut universale est ens rationis, sic singu– lare; alias non referentur ad invicem, quia verae res extra et res rationis tantum non sunt simul natura. Unde per intellectionem est natura singularis". 122 M. Koszkalo, Indywiduum ijednostkowienie, 95. 123 ln Metaph., VII, q. 13, n. 60, (OPh, IV, 239-239): "Sed nota quod non quaeritur quo formaliter natura est singularis, quia intentione secunda; nec effective, quia intellectu conside– rante; [...] sed quo natura est una ut proxima causa unitatis, sicut differentia specifica in specie est proxima causa unitatis specificae".

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