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UNA "QUAESTIO" DI SCOTO INTORNO ALLA NATURA 325 ne "duplice negazione" significa la indivisibilità della cosa in sé e la non-identità con le altre cose 11 4. Ben diverso invece è il concetto dell'individuo di Scoto. Se si attribuisce all'ente individuale qualche perfezione, non si può comprendere la sua individua– lità in modo negativo. Una delle suddette negazioni, cioè l'intrinseca indivisibilità dell'ente, secondo Scoto si deve comprendere in modo positivo, perchè questa è una caratteristica che in modo assoluto viene attribuita all'ente divino 11 5 • E poi la negazione nel senso di differenza, cioè non-identità di una cosa con un'altra, non è per Scoto il criterio sufficiente per definire l'individualità, perchè una tale negazio– ne costituisce non solo gli individui, ma anche le specie, poichè una specie non si identifica con un'altra. In questo senso la negazione è della stessa natura come caratteristica dell'individuo della specie; il fattore dunque non può essere vera– mente individualizzante 116 • La teoria della duplice negazione non risolve il problema dell'individuazione perchè secondo Scoto, parlando della duplice negazione, Enrico di Gand intende la limitazione relativamente alla natura; del problema dell'individuazione invece si tratta, quando si cerca di spiegare le cause di questa limitazione 117 • La costatazione che la natura è limitata dalle negazioni, è soltanto la descrizione del modo dell'esi– stenza individuale, senza indicazioni riguardo alla causa di queste limitazioni. I termini 'individuo' e 'limitato' sono sinonimi nel senso che spiegano l'individuo come qualcosa di non-diviso (in-diviso) e dunque limitato, in cui si esclude la pos– sibilità di divisione in parti soggettive. Questa limitazione non spiega invece l'ori– gine della individualità 1 18 • Dunque secondo Scotola teoria della duplice negazione non serve per spiegare il problema dell'individuazione, poiché solo trovando una 114 Henricus de Gandavo, Quodl. V, q. 8, in corp. (f. 166M); cf. In Metaph., VII, q. 13, (OPh, IV, 237, nota 108). 115 In Metaph., VII, q. 13, n. 58, (OPh, IV, 238): "Non secundam, quia illud videtur posi– tivum. [...] Quia summe attribuitur Deo, quare quid positivum". 116 Ivi: "Si negationem, non primam, quia sic constitueret speciem, nam eiusdem rationis est ibi ad illud iuxta se". 117 M. Koszkalo, Indywiduum ijednostkowienie, I09. 118 In Metaph., VII, q. 13, n. 58, (OPh, IV, 238): "Contra: si limitationem dicit, eius causa quaeritur; synonyma videntur sic 'limitatum' et 'individuum"'.

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