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UNA "QUAESTIO" DI SCOTO INTORNO ALLA NATURA 323 A. La natura da sé è singolare Secondo questa opinione nella realtà esistono soltanto gli individui e non c'è un altro principio della loro individuazione che la natura stessa. L'universale inve– ce è grazie all'intelletto, così che conviene cercare la causa dell'universalità, poichè la natura da sé (che è singolare) non ne ha 106 • Ovviamente la suddetta soluzione è una tesi nominalista, la quale ammette che non ci sono né fattori positivi, né nega– tivi nelle cose, i quali sarebbero responsabili per la loro individualità. Per quello, per cui la sostanza è reale, per quello è anche individuale. Qualsiasi natura esistente fuori d'intelletto include in sé la singolarità, così come qualsiasi natura in anima è necessariamente universale 107 • Allora non conviene secondo i nominalisti cercare la causa della singolarità, perchè questo presuppone che prima la natura esiste e poi diviene singolare. In conseguenza non c'è altra causa della singolarità della natura che la natura stessa 10 8 • In seguito Scoto precisa che ci sono quattro cause della na– tura ed analogicamente anche quattro cause della singolarità, ma nella natura ormai causata non conviene cercare la causa della singolarità 1° 9 • I sostenitori di questa tesi spiegano che il vero essere, che chiamano l'essere assoluto, spetta alla cosa reale (extra-mentale). Giacché la singolarità spetta alla co– sa per riguardo al vero essere, gli spetta da sé stessa ed in modo assoluto. L'essere della natura nell'intelletto invece (l'essere dell'universale) non è un modo d'essere assoluto, ma relativo (secundum quid) e la causa di questo essere è l'intelletto. Dunque conviene cercare soltanto la causa d'universalità della natura che è l'intel– letto e non la causa di singolarità (di individuazione) diversa dalla natura stessa 1 10 • 106 Ivi, n. 53, p, 235-236; "Una est quod natura quaelibet de se formaliter, sicut est natura, ita est singularis. Universalis enim non est nisi ex intellectu considerante, ita quod causam uni– versalitatis oportet quaerere (quia illam non habet natura da se), non autem causam singu– laritatis". 107 I. Tonna, The Problem efindividuation in Scotus and other Franciscan Thinkers o/Oxford in the 13th Century, in De DoctrinaJoannis Duns Scoti, l; Documenta et studia, 267-268. 108 In Metaph., VII, q. 13, n. 53, (OPh, IV, 236): "Quasi natura prius esset - tempore ve! natura - non-singularis, et aliquid veniret post per quod esset singularis, falsa imaginatio est, se– cundum istos. Unde singularitas naturae nihil est causa nisi sicut naturae". 109 Ivi: "Quattuor igitur cause naturae sunt quattuor causae singularitatis, quaelibet in suo genere. Sed in natura iam causata non oportet aliquam causam singularitatis quaerere". Le quat– tro cause indicate da Scoto sono: materia, forma, causa finale e causa efficiente. 110 Ivi, n. 54: "Exemplum posset poni de 'simpliciter' et 'secundum quid' circa quiditatem, et de 'esse vero' et de 'esse sccundum quid' in intellectu. Primum habet ex se - secundum unam
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