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UNA "QUAESTIO" DI SCOTO INTORNO ALLA NATURA 319 cielo (perchè non esiste un'altra materia che potrebbe essere la causa di individua– zione d'un altro cielo) 85 • Sulla scia di Aristotele si schiera il suo famoso seguace nel medioevo, san Tommaso d'Aquino 86 • Per negare la validità di questa soluzione si potrebbero, secondo Scoto, adope– rare anche degli argomenti riferiti contro l'opinione precedente (cioè contro la quantità come il principio di individuazione) 87 • Ma poi si aggiungono degli argo– menti nuovi. In modo speciale sottolinea che numericamente la stessa materia, la quale costituisce con la forma un individuo, può formare con un'altra forma un altro individuo. La materia non è allora ciò per cui si distinguono due inidividui e a causa di cui un individuo diviene quest'individuo (hoc) 88 • A proposito di quest'ar– gomento si potrebbe rispondere che numericamente la stessa materia, quale è sotto la forma d'un individuo, può essere successivamente sotto la forma d'un altro individuo. Tuttavia in questo modo la materia non può essere il principio di individuazione, ma quando la materia diversa è presente contemporaneamente in diversi individui 89 • L'unità della specie è precedente all'unità numerica, per questo non c'è muta– zione tra gli enti della stessa specie 90 • Contro quest'affermazione Scoto riporta l'esempio del fuoco che viene mutato nell'aqua e poi l'acqua nel fuoco. La stessa 85 In Metaph., VII, q. 13, n. 16, (OPh, IV, 222): "Et De caelo et mundo: 'caelum dicit formam, hoc caelum materiam', et concludit non posse esse aliud caelum, quia istud est 'ex tota materia sua"'. 86 Thomas Aquinas, Summa theologica, I, q. 56, art. 1, ad 2, (ed. Leonina, V, 62-63): "Ad secundum dicendum quod singularium quae sunt in rebus corporalibus, non est intellectus, apud nos, quae est in eis individuationis principium". 87 lvi, n. 40, p. 233: "Contra tertiam viam sunt eadem quae contra secundam". 88 Ivi: "Et specialiter arguo sic contra eam: eadem materia numero, quae est sub forma unius idividui, potest esse sub forma alterius consequenter; ergo non est illud quo distinguun– tur duo individua et quo hoc est hoc". 89 Ivi, n. 44: "Aliter respondetur ad primum quod 'eadem materia numero, quae est sub forma unius individui, potest esse sub forma alterius successive'; sed sic non distinguit, sed secundum quod materia diversa simul est sub diversis individuis, ita quod requiritur simu!tas temporis". 90 Ivi, n. 41: "Respondetur quod unitas speciei praesupponitur unitati numerali; inter autem aliqua eiusdem speciei non est mutatio".
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