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314 WITOLD G. SALAMON comune non può costituire la natura della sostanza, e le caratteristiche che sono comuni non escludono sostanzialmente di poter essere attribuite a qualcos'altro. Tutte queste caratteristiche non individualizzano l'ente, perchè non fanno formal– mente qualcosa per negare l'essere in qualcos'altro 60 • La caratteristica essenziale del principio di individuazione, postulata da Scoto, deve essere un componente del- 1' ente tale che escluderebbe dalla sua natura la possibilità d'essere in qualcos'altro 61 • B. La quantità come principio di individuazione Per spiegare la teoria secondo cui la quantità sarebbe il principio di individua– zione Scoto si riferisce alla definizione d'Aristotele: "Quantità si dice ciò che è di– visibile in parti immanenti e delle quali ciascuna è per propria natura un alcunché di uno e di determinato" 62 • Secondo i sostenitori di questa opinione la capacità per la divisione in parti della stessa natura (eiusdem rationis) si attribuisce principal– mente alla quantità e questa capacità è contenuta nella sua essenza 63 • In questo caso bisogna riconoscere che grazie alla natura della quantità è possibile la divi– sione della specie in individui. Dunque la quantità sarebbe la causa della differenza tra gli enti, anzi della differenza individuale6 4 • Per confermare questa tesi Duns Scoto riporta l'opinione di Boezio sulla divisione quantitativa e qualitativa secon– do cui la divisione nell'ambito del genere si compie attraverso la qualità e nell'am– bito degli individui non c'è la differenza specifica 65 • La tesi di quantità come prin– cipio di individuazione, che sembra a Scoto molto autorevole, viene sostenuta anche da Tommaso d'Aquino, Egidio Romano e Goffredo di Fontaines 66 • 60 Ivi, n. 32, p. 229: "Et per hoc probat individuum non posse definiri, quia quaecumque communia simul iungantur, numquam repugnat toti aggregato ex se esse in alio ab illo in quo est; ergo non est eius definitio. Ita bene sequitur quod nec omnia illa simul individuant, quia non faciunt formaliter aliquid cui repugnet contradictorie esse in alio". 61 M. Koszkalo, Indywiduum ijednostkowienie, 124. 62 Aristotele, Metafisica V, 13 (1020a 7-8) p. 231. 63 In Metaph., VII, q. 13, n. 14, (OPh, IV, 220): "Alia est specialite de quantitate. Aristo– teles, V cap. 'De quanto', definir 'quantum': quod est divisibile in partes eiusdem rationis; ergo si sibi primo convenir hoc, cuilibet alii convenir per naturam eius'". 64 Ivi: "Divisio autem in individua est in partes eiusdem rationis". 65 Boethius, Liber de divisione (PL 64, 879B; PL 64, 886A); cf. In Metaph. VII, q. 13, (OPh, IV, 220, nota 33). 66 A. Ghisalberti, Individuo ed esistenza, 360. I testi dei fautori della tesi: Thomas Aqui– nas, In IV Sent., d. 12, q. 1, art. 1, (ed. Parmensis, VIII, 652-655); Summa contra Genti/es, II,
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