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ALCUNI MAESTRI FRANCESCANI DELLE MARCHE 279 cuni dei quali vengono incorporati alle università dove si raggiungono i gradi acca– demici dal baccellierato al magistero. Dalle Tabulae studiorum del 1467 e 1488 è possibile farsi una idea circa le norme legislative, su statuti ed uffici, su lettori e reggenti, sulle città di studio e sul numero degli allievi che vi accorrono dalle provincie dell'Ordine. Offrono cioè la fisionomia generale degli Studia dei frati Minori7; mentre per gli aspetti più pro– priamente giuridici circa la loro organizzazione, possono essere utilmente utilizzati i già citati lavori di Michele Brlek e di Ilarino Felder. In questa breve nota intendo solo raccogliere alcune notizie, a volte solo indi– ziali, dei maestri della provincia delle Marche, dei luoghi di studio come Urbino, Fano, Ascoli Piceno e Ancona, ai quali si aggiunge la presenza di "lettori" in singoli conventi 8. La provincia delle Marche non gode di Studia generali, tranne Urbino, che, tuttavia è di seconda classe e non è abilitato a concedere i gradi accademici 9 ; può inviare a Parigi 4 studenti, 2 "de debito" o dovuti, mantenuti dallo Studio, tranne che per i libri, e due "de gratia" o soprannumerari, che sono a totale carico della Provincia, la quale, con le medesime modalità avrebbe potuto inviare anche altri 8 studenti. È facile pensare che non tutte inviassero studenti a tutti gli Studia. Secondo la Tabella del 1467 per la Provincia delle Marche gli studenti sarebbero stati 20 per l'Italia e 15 per l'estero 1°. Mio intento è di presentare per ora solo alcune notizie e offrire un primo, sommario biogramma di alcuni maestri francescani delle Marche, da cui ripartire 7 L. Di Fonzo, Gli studi generali dei frati minori conventuali nelle due "Tabulae Studio– rum" dei genrali Della Rovere (1467) e Sansone (1488), in MF 86 (1986) 503-578. 8 L. Di Fonzo, Gli studi generali dei frati minori conventuali, 515. A Fano studia fra Sa– limbene de Adam da Parma ( Cronica, testo latino a cura di Giuseppe Scalia, traduzione di Be– rardo Rossi, prefazione di Luigi Malerba, Parma 2007, 113), che così ricorda la circostanza: "Erano allora con me nel convento di Fano due frati toscani dal cui consiglio mi lasciai guidare, cioè fra Vitale da Volterra, che era ripetitore di fra Umile da Milano, nostro lettore, e fra Man– sueto da Castiglione Aretino, che poi diventarono lettori e uomini di grande valore nell'Ordi– ne". Per gli sviluppi dello Studio si veda: C. Piana, Chartularium Studii Bononiensis S. Francisci (saec. XIII-XVI), in AF XI, 15*. 9 L. Di Fonzo, Gli studi generali dei frati minori conventuali, 515. Gli altri studi sono U r– bino, Fano, Ancona, Ascoli Piceno (ivi). Il capitolo generale di Tolosa del 1373 designa come studio generale di filosofia il convento di Ancona (Brlek, De evoluzione iuridica studiorum, 39; MF 29 (1929) 175, n. 19: "Item, definitum est quod in conventu Anchone, provincie Marchie, sit de cetero Studium generale philosophie". 10 L. Di Ponzo, Gli studigenerali deifrati minori conventuali, 524.

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