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278 GIUSEPPE AVARUCCI ne ad essi e non solo nei confronti dei nescientes litteras che entrano nell'Ordine 4 • Ma l"'intentio" e l'ammonizione di Francesco si scontrano presto con la presenza di coloro che vengono essendo già chierici e/o "maestri". Che poi all'inizio entras– sero uomini maturi e parte di essi possedessero già una certa preparazione scienti– fica potrebbe spiegare, ma solo in parte, la carenza di una prospettiva di studio. E, però, già nel testo prenarbonense delle costituzioni appaiono chiare direttive che inequivocabilmente dimostrano che la posizione dell'Ordine al riguardo è mutata: Nullus recipiatur in ordine nostro nisi sit talis clericus qui sit competenter in grama– tica instructus vel loica vel medicina vel decretis vel legibus vel theologia, aut nisi sit talis clericus vel laicus, de cuius ingressu esset valde famosa et celebris edificatio in populo et in clero 5 • In seguito per consuetudine e per necessità di formazione dei frati si intro– duce la scuola, sicché alla fine del secolo XIII esistono scuole in molti conventi. Nonostante le perplessità circa la possibilità di poter conciliare gli studi con la semplicità francescana e l'ammonizione del X capitolo della Regola, l'organizza– zione degli studi "non è messa in discussione dall'Ordine stesso, ma dagli attacchi esterni che ne criticavano non solo la legittimità all'interno della struttura della Chiesa, ma anche la coerenza in rapporto al dettato della Regola. [...] Sicuramente in seno all'Ordine vi era un certo (forte) dibattito intorno a questa questione". E, tuttavia, già nel periodo bonaventuriano gli studi non rappresentano più un problema 6. Con i maestri che entrano nell'Ordine sorgono Studia in diversi conventi. Vi accedono chierici, guardiani, predicatori, confessori che sono tenuti a frequentare le lezioni dove, oltre la bibbia, vengono spiegate le Sentenze di Pietro Lombardo, precedute da una sufficiente conoscenza di grammatica e logica. A questa prima forma di insegnamento presto segue l'erezione di Studia provinciali e generali al- 4 L'argomento è stato oggetto di prolungate e continue discussioni all'interno e fuori dell'Ordine fino al presente. Per una rapida informazione al riguardo si veda P. Maranesi, Nescientes litteras, e relativa bibliografia. Per gli aspetti più propriamente giuridici su studenti, organizzazione degli studi e maestri nell'Ordine dei Minori si può utilmente vedere M. Brlek, De evolutione iuridica studiorum in Ordine Minorum (ab initio Ordinis usque ad an. 1517). Dissertatio adgradum Doctoratus obtinendum exhibita, Dubrovnik 1942. 5 C. Cenci, De Fratrum Minorum Constitutionibus Praenarbonensibus, in AFH 83 (1990) 50-95 (75). 6 Cf. P. Maranesi, Nescientes litteras, 89-146 (144).

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