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GIUSEPPE A VARUCCI BREVE NOTA SU ALCUNI MAESTRI FRANCESCANI DELLE MARCHE (SECOLI XIV-XV) Se, come osserva Felice Accrocca1, il Testamento di Francesco non può essere considerato un testo d'occasione, ma uno scritto che rispecchia l'atteggiamento di Francesco e la sua preferenza per una vita "idiota e semplice", che sembra ribadire, come suggerisce Pietro Maranesi, l'invito espresso nella ammonizione "ai nescientes litteras, di non farsi ingannare dal desiderio di ciò che non è essenziale, rischiando di dimenticare la via maestra rivelata da Dio" 2 ; si può anche convenire, credo, che all'interno dell'Ordine francescano degli inizi sia evidentemente carente l'organiz– zazione riguado agli studi3. Anzi sembrerebbe esistere una certa iniziale preclusio- 1 F. Aceracea, Francesco e le sue immagini. Momenti della evoluzione della coscienza storica deifiati minori [secoli XIII-XVI} ( Centro Studi Antoniani, 27), Padova 1997, 27-28. 2 P. Maranesi, Nescientes litteras. L'ammonizione della regola francescana e la questione degli studi nell'Ordine (sec. XIII-XVI) (Bibliotheca seraphico-capuccina, 61), Roma 2000, 40- 43 (43). 3 Della sovrabbondante bibliografia sull'argomento, mi limito qui ad indicare il classico la– voro di I. Felder, nella versione dal tedesco di P. Ignazio da Seggiano, Storia degli studi scientifici nell'Ordinefrancescano dalla suafondazionefino a circa la meta del sec. XIII, Siena 1911; inoltre gli Atti del XIII Convegno del Centro di Studi sulla Spiritualità Medievale: Le scuole degli ordi– ni mendicanti (secoli XIII-XIV), Todi 1978 e gli Atti del XXXII convegno Internazionale della Società internazionale di Studi francescani - Centro interuniversitario di Studi francescani: Libri, biblioteche e letture dei fiati mendicanti (secoli XIII-XIV), Assisi 2005, ribadendo che sull'argomento, sono ormai tanti gli interventi, anche molto recenti, apparsi su riviste o miscel– lanee di studi. Mi dispenso di registrarli.

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