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234 ALEKSANDER HOROWSKI ta Ad status questo sermone costituisce una specie d'introduzione a quello Ad canonicos saeculares, basato sullo stesso thema. Gilberto infatti espone il versetto del salmo riferendo l'immagine della civitas Dei dapprima a Maria, poi all'anima fedele, alla Chiesa militante, in particolare ai canonici secolari appunto, e - infine - anche alla Chiesa trionfante, ossia alla patria celeste 16 • Tale procedimento è con– forme alle regole dell'esposizione allegorica del testo biblico vigenti nel XIII secolo. Basti pensare al manuale esegetico di Alessandro di Hales 17 oppure alle norme ela– borate da san Bonaventura che in modo più evidente ne parla nelle Collationes in Hexaimeron, indicando quattro aspetti dell'allegoria: il primo parla di Cristo, il se– condo della beata Vergine Maria, il terzo della Chiesa, il quarto della Sacra Scrittura 18 • Una tale premessa ci permette di capire più facilmente perché Gilberto, nel primo sermone sull'annunciazione con tanta disinvoltura sia passato dal discorso sulla Madonna alla descrizione della perfezione della vita religiosa, applicando ad entrambi gli argomenti lo stesso brano biblico. Nel presente studio ci limitiamo ad analizzare solo i due sermoni per l'annun– ciazione. Il primo possiede come thema una citazione del Cantico dei cantici (8, 13): Quae habitas in hortis, amici ascultant te,fac me audire vocem tuam; mentre il secondo un passo dell'Ave Maria, attinto dal vangelo di Luca (1, 28 e 42): Benedic– ta tu in mulieribus et benedictus ftuctus ventris tui. È chiaro che nella scelta del thema per quest'ultimo sermone Gilberto si ispirò alla liturgia; il motivo della scelta per il primo, invece, non risulta altrettanto evidente, perché quel passo del Cantico non ricorre né tra i testi liturgici del Breviario romano, né nel Messale usato all'epoca dai francescani1 9 • 16 "Gloriosa dieta sunt de te, civitas Dei. Hec verba possunt exponi de Virgine Maria, de anima iusta, de militanti Ecclesia, de celesti patria. Prout de beata Virgine exponuntur, notan– tur duo. Primo notatur in ea gratie privilegium: Civitas Dei [...]. Secundo notatur glorie sue preconium: Gloriosa dieta sunt de te". Troyes, Bibliothèque Municipale, ms. 1143, f. 51v-52r. 17 Cf. Tractatus Magistri Alexandri de significationibus et expositione sacrarum Scriptura– rum: Introduzione ed edizione critica, [ed. A. Horowski], in CF 79 (2009) 5-44; in particolare: n. 34-37 (p. 28). 18 Cf. Bonaventura, Collationes in Hexaemeron, collatio XIII, n. 20 e 26-29 (ed. Quarac– chi, V, 391-392). 19 Cf. MissaleJranciscanum Regulae codicis VI. G.38 Bibliothecae Nationalis Neapolinensis, introduzione ed edizione semicritica a cura di M. Przeczewski (Monumenta studia instrumenta liturgica, 31), Città del Vaticano 2003, 401-403.

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