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BONAVENTURA E MALEBRANCHE 197 tro, in quanto il finito l'intendiamo in rapporto all'infinito. Se la conoscenza che si ha di Dio è positiva, "è evidente che la mente percepisce l'infinito(...); non soltan– to la mente ha l'idea dell'infinito, ma ce l'ha anche prima dell'idea del finito" 10 • Se la conoscenza dell'infinito è positiva, questa non può non dirsi conoscenza dell'in– finito, nel senso che vediamo le creature - e dunque gli archetipi - in Dio, veden– do Dio stesso. L'idea di Dio non è distinta da Dio. La nostra idea di Dio non può essere finita - inadeguata rispetto all'infinità di Dio: "Non si può concepire che l'idea di un essere infinitamente perfetto (...) sia qualcosa di creato" 11 • Malebranche teorizza il carattere potenzialmente infinito dell'uomo, ritrovandosi nel cuore della modernità. Tutte le distinzioni successive saranno marginali rispetto a questa idea-guida della modernità, che egli intraprende e teorizza. Siamo alla sorgente dell'idea di "progresso", indisgiungibile dalla conoscenza positiva dell'infinito, nuovo scenario dell'uomo moderno. L'infinito non si raggiunge attraverso il fi– nito. Si è alla visione immediata, anche se inconsapevole, di Dio. È questo il vero fondamento della conoscenza, l'accesso alla verità attraverso l'immersione nel divino, sullo sfondo del partecipazionismo agostiniano. Malebranche non si tira indietro: "(La mente) ha un'idea molto distinta di Dio, che può avere solo grazie alla sua unione con lui" 12 , il che significa che l'uomo gode della visione immediata dell'essenza divina. Qui siamo alla presenza diretta dell'essenza divina alla mente umana, incapace ovviamente di comprenderla. Il di– vino qualifica l'orizzonte delle menti finite, le quali sono sollecitate a pensare oltre l'orizzonte della finitezza. È la via per conseguire la totale dipendenza da Dio: La seconda ragione che può far pensare che noi vediamo tutti gli esseri perché Dio vuole che quel che in lui li rappresenta ci sia manifesto, e che noi possiamo vedere le cose non perché abbiamo altrettanto idee create con noi, è che questo pone le menti create in una totale dipendenza da Dio, e la più grande possibile 13 • È ovvio che Malebranche va oltre Cartesio, geloso piuttosto dell'indipen– denza e dell'identità dell'io, nel solco però della logica della verità, propria della modernità. Per questo solo in parte riterrei vero che 10 Récherche de la verité, 441. 11 Récherche de la verité, 441. 12 Récherche de la verité, 441. 13 Récherche de la verité, 439.

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