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202 ORLANDO TODISCO Certo, se le verità e le leggi eterne dipendessero da Dio, se esse fossero state stabilite da una volontà libera del creatore; in una parola, se la Ragione che noi consultiamo non jòsse necessaria e indipendente, mi sembra evidente che non ci sarà più vera scienza, e che ci si potrebbe ingannare quando si pretendesse che l'aritmetica o la geometria dei cinesi sia simile alla nostra 26 • La verità è inflessibile, unica per tutti, per Dio come per gli uomini. È quanto i progenitori non hanno compreso, dando luogo a quel ricorrente tentativo di rite– nersi fonte e norma del bene e del male. Non che Adamo non avesse la scienza del bene e del male, "ma la conoscenza che vuole procurarsi gustando dell'albero della conoscenza, deve essere compresa in senso fortissimo: determinare da sé ciò che è il bene e ciò che è il male, senza curarsi di Dio" 27 • Ma non è da oggi - scrive Malebranche - che gli uomini credono di poter diventare come dei: l'hanno creduto in tutti i tempi, forse più di quanto non lo credano oggi. L'eritis sicut dii, cioè la tentazione della grandezza e l'indipendenza, è la più forte di tutte, e se ne intende il motivo: dato che Dio ci ha creati a sua immagine e somi– glianza e che la nostra felicità consiste nell'esser simili a lui, possiamo dire che la magnifica e accattivante promessa del demonio coincide con quella della religione, promessa che si realizzerà in noi, non come diceva il tentatore bugiardo e orgoglioso, se disobbediremo a Dio, ma se ne seguiremo scrupolosamente i comandamenti 28 • Nella logica del primato della verità, quale lo scopo dell'Incarnazione del Verbo? Ribadire la verità, perché torni a brillare, e ad essa sia ispirato l'andamento del tempo e della storia. Il fine che Dio si è prefisso non è possibile che vada disat– teso. L'incarnazione è il fine della creazione. Malebranche non afferma la necessità dell'Incarnazione, ma coglie la profonda saggezza di cui è espressione, nel senso che rettifica il corso della storia nella direzione prevista da Dio, e cioè portare l'uomo a una posizione corretta, vivendo e pensando in Dio, come all'alba della storia. Il processo redentivo è la via faticosa per il recupero della verità e di riflesso per il ristabilimento dell'armonia cosmica. A buon diritto, A. De Maria scrive che: Malebranche è razionalista e perciò si allieta quando scopre la coincidenza tra ciò che la Rivelazione afferma e ciò che la ragione dimostra, ma la Rivelazione è per lui, senza 26 Chiarimento X, aggiunto alla terza parte di La ricerca della verita, riportata da E. Seri– bano nella premessa più sopra richiamata, p. XIX. 27 Cit. in Amalia De Maria, Malebranche eil deismo, 168. 28 Récherche de la verité, 255-256.

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