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200 ORLANDO TODISCO per Dio, ovvero, come dice sant'Agostino, per la verità, alla quale soltanto è immedia– tamente unita 22 • La condanna della concezione delle tre anime - vegetativa, sensitiva, raziona– le - come della tesi dell'anima forma del corpo, e l'esaltazione dell'anima immagi– ne di Dio, sono esplicite. Egli congiunge Cartesio ad Agostino, il nuovo all'antico, grazie a una spiegazione scientifica del funzionamento fisico e animale del corpo umano. Procedendo in base a principi meccanici, il corpo appare altra cosa rispet– to all'anima, la cui vita è da spiegare aggangiandola a Dio, non certo al mondo materiale. Poiché da Dio è ogni illuminazione, ogni nostra idea esprime il nostro vivere in Dio, sicché pensare equivale a dire come e cosa siamo in Dio. Nel sesto libro dellas Récherche de la verité egli mostra come, grazie all'illuminazione divina, vediamo le idee generali, quelle caratteristiche geometriche dei corpi che sono chiare e distinte. È in Dio che ha luogo lo scenario delle idee, con le quali rappre– sentiamo i tratti essenziali delle creature. Certo, le nostre conoscenze sono com– plesse, con qualità sensibili di varia natura. Ebbene, facendo tesoro della distin– zione tra qualità primarie, che sono oggettive, e qualità secondarie, che sono soggettive, Malebranche non esita a rilevare che le idee geometriche generali costituiscano l'aspetto chiaro della nostra conoscenza, mentre le qualità sensibili ne rappresentano l'ombra, vaga e oscillante. Oltre all'estensione, alla figura e al movimento - geometria e fisica - non vi sono altre determinazioni oggettive. E per render conto di queste idee generali non bisogna far ricorso ai corpi o, in gene– re, alla natura, quasi che questa possegga forze divine o semidivine, in accordo con il politeismo pagano, bensì a Dio, unica causa efficiente, cui tutto va ricondotto. Non c'è spazio per la pluralità delle cause, il cui potere è assorbito entro l'unica causa suprema. Il mondo corporeo riceve dal!' esterno - da Dio - il movimenta23. Solo Dio è causa. I poteri delle creature sono da intendere come lo spazio entro cui 22 Récherche de la verité, 5. 23 Colloqui di metafisica, Bologna 1983, 295-296: "La Provvidenza ordinaria si riduce principalmente a due fattori: alle leggi della comunicazione del moto (...), all'accordo sapiente che Dio ha posto nell'ordine delle sue creature al tempo della creazione, affinché la sua opera potesse conservarsi grazie a leggi naturali (...)". A parte le eccezioni, per Malebranche Dio ha fatto un solo miracolo, l'universo, con le leggi, universali e inviolabili. A questo livello non pare che ci sia un sostanziale allontanamento da Cartesio, per il quale, è vero, tutta la cosmogonia si fonda sulle leggi del movimento e gli urti della materia, ma non è vero che questo comporti l'as– senza di "un progetto intelligente" (E. Scribano, Dio, nostro solo maestro, premessa all'edizione di Ricerca della verità, Bari 2007, p. XXIII).
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