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BONAVENTURA, OLIVI ELE "QUAESTIONES DE PERFECTIONE" 189 festo di quei diversi gruppi di frati che verranno chiamati Spirituali. Questa identi– ficazione si basava sulla convinzione che Francesco d'Assisi avesse fondato la sua "religio" ispirato, guidato, diretto da Cristo stesso. Come ha acutamente osservato Edith Pasztor, tale convinzione però conduceva inevitabilmente ad escludere "ogni possibilità di fare meglio di lui, di correggere o migliorare il suo piano di vita, perché la sua opera viene considerata perfettamente conclusa e conclusiva" 50 • In questo senso il mito delle origini poteva trasformarsi nella gabbia delle origini, escludendo a priori ogni possibilità di ulteriori trasformazioni. Dalla parte opposta non è difficile trovare, tra i frati che la storiografia successiva identificherà come appartenenti alla Comunità, coloro i quali ritenevano "periculosum et stultum" il solo supporre di poter imitare e seguire Cristo 5 1. Anche per tutti questi motivi, come per molti altri, non sarebbe male se si pensasse di rimettere mano ad una nuova edizione, completa ed unitaria, delle Quaestiones de perjèctione evangelica di Pietro di Giovanni Olivi. 50 E. Pasztor, L'immagine di Cristo negli Spirituali, in Chi erano gli Spirituali. Atti del III Convegno internazionale, Assisi 16-18 ottobre 1975, Assisi 1976, 107-124; ora in Intentio beati Francisci. Il percorso difficile dell'Ordine francescano (secoli XIII-XV), a cura di P. Accrocca, Roma 2008 (citazione a p. 143). 51 Cf. F. Ehrle, Zur Vorgeschichte des Concils von Vienne, in Archiv far Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters 3 (1887) 69.

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