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186 MARCO BARTOLI evangelico (esponendo così i frati al doppio peccato di spergiuro, ogni qual– volta si avvicinino ad una donna). Le quaestiones 8, 9 e 1 O sono dedicate al voto di povertà. Sono queste le quae– stiones che recentemente hanno richiamato di più l'attenzione degli specialisti, proprio perché in esse Olivi sviluppa ed elabora tutto il vocabolario, già in parte utilizzato da Bonaventura, relativo all'etica economica 4 2 • 8. Nell'ottava quaestio Olivi risponde all'obbiezione di coloro che ritenevano che il possesso di qualcosa in comune (come era il caso dei monaci e dei cano– nici regolari) fosse migliore di quello dell'altissima povertà. Il riferimento al primo articolo della seconda quaestio di Bonaventura è evidente. Olivi però sviluppa il pensiero del maestro, quando, per spiegare la sua posizione circa la povertà, specifica la differenza tra i concetti di ius, possessio, dominium, ... 9. Nella nona quaestio Olivi conia l'espressione che lo ha reso celebre, nel contesto delle polemiche (interne ed esterne all'Ordine) circa la scelta di po– vertà: quella dell'usus pauper. Come è stato messo in evidenza, Bonaventura (che appare qui il riferimento diretto del pensiero del provenzale) aveva usato il termine simplex usus. A distanza di qualche anno, Olivi ritiene necessario specificare che il semplice uso delle cose, senza averne la proprietà non giusti– fica un comportamento di fatto non conforme alla povertà. Di qui la neces– sità del termine usus pauper. 10. Nella decima quaestio Olivi appare perfettamente in linea con quanto so– stenuto da Bonaventura riguardo alla elemosina e al lavoro manuale: «men– dicare per imitare Cristo o per predicar Cristo, o per entrambi i motivi è proprio della perfezione secondo il Vangelo» 43 42 Per una presentazione generale della ricerca sul problema della povertà francescana e del suo lessico: M.D. Lambert, Poverta francescana. La dottrina della assoluta poverta di Cristo e degli Apostoli nell'Ordinefrancescano (1210-1323), 2 ed. riv. e ampliata, Milano 1995; R. Lam– bertini - A. T abarroni, Dopo Francesco. L'eredita difficile, Torino 1989; R. Lambertini, Apolo– gia e crescita dell'identita francescana (1255- 1279), Roma 1990; Idem, La poverta pensata. Evo– luzione storica della definizione dell'identita minoritica da Bonaventura ad Ockham, Modena 2000; A. Tabarroni, Paupertas Christi et Apostolorum. L'idealefrancescano in discussione (1322- 1324), Roma 1990; G. Todeschini, Ricchezza francescana. Dalla poverta volontaria alla societa di mercato, Bologna 2007. 43 Bonaventura, De peifèctione evangelica, q. II, art. 2, conclusio, (Opere di San Bonaven– tura, V/3), 120.

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