BCCCAP00000000000000000000883
RECEZIONE DI RICCARDO DI SAN VITTORE IN BONAVENTURA 145 poi avrebbe privato San Vittore della cattedra di teologia entrando tra i Minori 17 • La mancanza di studi specifici sugli anni di formazione di Alessandro lasciano questi interrogativi a livello di ipotesi che, tuttavia, trova come sostegno a proprio favore l'innegabile influsso dei maestri vittorini sul pensiero di Alessandro 18 • È quindi proprio attraverso l'insegnamento del suo magister che Bonaventura acco– sta le opere dei Vittorini, in particolare, quelle di Ugo e di Riccardo. Prima di procedere all'analisi tematica della recezione bonaventuriana del pensiero di Riccardo, è opportuno premettere una rapida panoramica dei testi ric– cardiani letti da Bonaventura e utilizzati nel Commento alle Sentenze. I Padri di Quaracchi negli indici dell'editio maior hanno segnalato in quest'opera bonaven– turiana 36 sentenze del Vittorino 19 • Questo elenco, in realtà, accuratamente veri– ficato, si rivela più consistente: si tratta infatti di 60 citazioni tratte da varie opere di Riccardo che, tuttavia, per poter essere effettivamente indicative del modo in cui il maestro è stato letto da Bonaventura, devono essere presentate in dettaglio. Tralasciando per il momento le citazioni dirette del De Trinitate, che costi– tuiscono l'oggetto proprio della nostra ricerca, proviamo ad individuare gli altri testi che sono stati utilizzati nel Commento alle Sentenze. Un primo rilievo che merita di essere fatto, per quanto scontato possa apparire, consiste nell'evidenziare che le citazioni degli opuscoli riccardiani non appaiono nel I libro, dedicato dalla riflessione sull'unità e trinità di Dio, in cui la fonte privilegiata è il De Trinitate; fanno eccezione il Quomodo Spiritus sanctus est amor Patris et Filii, e il De tribus personis appropriatis in Trinitate per il loro evidente tema trinitario. Nei restanti tre libri del Commento alle Sentenze, le opere citate sono 20 : 17 Nei Prolegomena in Alessandro di Hales, Glossa in quatuor libros sententiarum Petri Lombardi, I: In librum primum (BFSMA, 12), Quaracchi 1951, 7*-75*, non si fa menzione di questo rapporto. 18 A conferma di questa ipotesi sembra esservi anche la facoltà concessa da Gregorio IX ali'abbazia di San Vittore di aprire una scuola di teologia nel gennaio del 1237, cioè subito dopo la sorprendente entrata di Alessandro nell'Ordine dei Minori. Cf. su questo A. Horowski, La "visio Dei" come forma della conoscenza umana in Alessandro di Hales (Bibliotheca seraphico– capuccina, 73), Roma 2005, 14-18. Horowski sottolinea che "la frequenza delle citazioni provenienti dai maestri vittorini rende credibile l'ipotesi che l'Halense sarebbe stato discepolo della scuola vittorina" (Cf. La "visio Dei" comeforma della conoscenza umana, 14). 19 Bonaventura da Bagnoregio, Opera omnia, edita studio et cura PP. Collegii a S. Bona– ventura, X: Operum omnium complementum, Quaracchi 1902, 277. 20 Per la suddivisione delle opere di Riccardo di San Vittore seguiamo le indicazioni di P. Cacciapuoti, Deus Existentia amoris. Caridi e Trinita nell'itinerario teologico di Riccardo di S.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz